
È tutta questione di stellette. Decorazioni, ma non militari: di gusto, del pubblico potenzialmente infinito di internet. Le stellette sono i voti, e ormai ci sono voti per tutto, e tutti. Niente può scampare. Se, per esempio, cerchi gli orari di visita del Duomo di Milano, scrivi il nome della cattedrale sul solito motore di ricerca e proprio in fondo al sito ufficiale appare una serie di stelle, cioè le «recensioni» dei visitatori. Il voto medio, si scopre, è 4,7 su 5. Ora, il milanese si indispettisce, perché nel suo animo la Madonnina è il massimo, già è inaccettabile che venga giudicata, figuriamoci se poi non riceve nemmeno il punteggio più alto. Non è colpa di Google: è solo la web-democrazia all'ennesima potenza, il dogma politicamente corretto della Rete per cui il tuo voto è uguale a quello di un altro, sempre. Quindi, se vai a visitare il Duomo, puoi dare la tua valutazione, e farla pesare: perché tutti quelli che cercheranno informazioni sulla cattedrale si imbatteranno nel tuo giudizio, anche se non erano affatto in cerca di pareri.
Ora, se il milanese si è infastidito, l'italiano più in generale resta sotto choc. Con lo stesso criterio, digitando «Cappella Sistina» si arriva di nuovo alla recensione, che è di 4,5. Su 5. Potere magico e incredibile del clic. Si può anche riprovare, magari due o tre volte, ma il risultato è sempre identico: la Cappella Sistina non è, per dire, da 10 stelle su cinque, no, ne ha solo quattro e mezzo come l'Empire State Building. Il grattacielo è uno dei simboli di New York, ma che il giudizio sia identico pare quasi uno scherzo: possibile? Possibile. E non è neanche finita. La Basilica di Sant'Ambrogio a Milano, quella di San Marco a Venezia, il Duomo di Siena hanno tutti lo stesso numero di stellette: 4,7. Lo stesso voto del Chrysler, il grattacielo più spettacolare della Grande Mela, ma pur sempre un grattacielo. Ancora, è lo stesso voto della Torre Eiffel, il simbolo di Parigi, e del Colosseo (sì, anche il Colosseo, come la Cappella Sistina, ha ricevuto dei voti). Ma la Basilica di San Pietro, che è piaciuta a qualche turista in meno (o forse quel giorno pioveva, o lui/lei era di malumore), deve accontentarsi di 4,6 stelle, come il Ponte di Brooklyn. Si può anche obiettare: il ponte è un'icona. Vero. Ma 4,6 è anche il punteggio dello Staples Center di Los Angeles, del Camp Nou di Barcellona, del Padiglione Jay Pritzker di Chicago (guardare per credere). A Londra la cattedrale Westminster Abbey si è meritata (chissà) 4,5 stelle, tale e quale la scritta «Hollywood» di Los Angeles (e come la Sistina, bisogna sempre ricordarselo). E quelle nove lettere valgono - per i recensori - anche di più di Westminster, la sede del Parlamento britannico, che ha raggiunto solo 4,4, lo stesso punteggio della ruota panoramica, il London Eye e, dall'altra parte dell'oceano, della Grand Central, la mitica stazione di New York protagonista di tanti film o, ancora, della Oriental Pearl Tower di Shanghai. E comunque le Houses of Parliament sono più apprezzate di Buckingham Palace, che arriva solo a 4,3. È finita? No.
Perché la Villa romana del Casale, coi suoi mosaici patrimonio dell'Unesco, si è guadagnata solo 4,1 stelle: come la Coit Tower di San Francisco, meno della Torre Agbor di Barcellona, del grattacielo Pirelli di Milano, della Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli di Los Angeles (4,2 e, anche in questo caso, guardare per credere). Si salva (quasi) solo la Basilica di Assisi, con 4,8. Si vede che ai turisti-recensori è piaciuta, anche se non del tutto: forse si aspettavano qualcosina di più, prima di dare il massimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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