
Un «tour affettivo» nei suoi luoghi, quelli che frequentava da cardinale, e quelli a lui cari. Nuova sorpresa di Papa XIV che ieri, nella quinta giornata dalla sua elezione al Soglio di Pietro, si è recato dagli agostiniani di Via Paolo VI, vicino piazza San Pietro, per celebrare la messa con loro e pranzare insieme. Il Pontefice statunitense, il primo agostiniano della storia, è arrivato poco prima di mezzogiorno al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, sede della Curia generalizia dell'Ordine di Sant'Agostino, dove ha vissuto per dodici anni, dal 2001 al 2013, guidando l'Istituto in qualità di Moderatore Generale.
«È andata bene, bene, bene. Abbiamo fatto la messa insieme e poi il pranzo, e basta. È una visita privata, un ritorno a casa. Lui si sente ancora un agostiniano racconta padre Ian Wilson, uno degli assistenti generali presso la Curia -. La sua vista è sempre al centro della comunità agostiniana. Anche adesso che è vestito da Papa lui non cambia, lui è così. È sempre bravo. È sempre un uomo di fede e di preghiera. E vuole fare bene come quando era generale qui, vuole fare bene come Santo Padre. Non abbiamo ancora scambiato battute su quanto è accaduto in questi giorni, oggi è stata una visita privata, lasciamo così. È stata un bella sorpresa», aggiunge padre Wilson, ricordando che Prevost era stato alla sede degli Agostiniani già la sera prima del Conclave. «Abbiamo parlato anche di Sant'Agostino: quando siamo insieme noi frati agostiniani parliamo sempre di Sant'Agostino. E nel suo magistero penso che il Papa porterà di Sant'Agostino un senso della comunità, perché al centro della nostra vita di agostiniani c'è la comunità. E io penso - osserva padre Ian - che lui voglia creare questa idea per tutta la Chiesa, una comunità di fede».
Il pranzo presso la sede degli agostiniani era per una ventina di persone. «L'abbiamo accolto con un applauso», prosegue l'assistente generale della Curia. E il suo piatto preferito? «Papa Prevost ama il gelato, ma oggi non c'era».
«Nel solco del Suo magistero e della spiritualità di Sant'Agostino proseguiamo la nostra missione di insegnamento», avevano detto gli agostiniani appena eletto il nuovo Pontefice, «che lo Spirito Santo e il santo Vescovo di Ippona possano accompagnare e illuminare il suo cammino di fede e di pace».
Leone XIV ha lasciato la sede degli Agostiniani in via Paolo VI dopo poco più di tre ore. L'auto ha percorso il breve tratto a fianco del colonnato di San Pietro, prima di fare rientro nel Palazzo dell'ex Sant'Uffizio, dove risiede il Papa in questi giorni in attesa di trasferirsi nel Palazzo Apostolico, dove al momento sono in corso i lavori di ripulitura e ristrutturazione. Il Papa ha salutato dal finestrino i fedeli assiepati nella piazza, prima di fare rientro in Vaticano.
Ieri Prevost ha inviato un messaggio al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Una mano tesa verso la comunità ebraica per rafforzare il dialogo interreligioso. Nel testo, Leone XIV assicura l'impegno «a continuare e a rafforzare il dialogo e la cooperazione della Chiesa con il popolo ebraico nello spirito della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano secondo». Di Segni, che ha confermato la sua presenza alla messa di insediamento del Pontefice, domenica 18 maggio in piazza San Pietro, «ha accolto con soddisfazione e gratitudine le parole a lui dirette dal nuovo Papa».
Mentre il cardinale Pierbattista Pizzaballa, parlando dei primi viaggi di Leone XIV, ha annunciato: «Il Medioriente, la Terra
Santa in particolare, credo sia nella lista dei viaggi da fare, una delle priorità sicuramente. Non abbiamo avuto la possibilità di parlarne, ma sarà sicuramente uno dei primi argomenti di cui parleremo al prossimo incontro».
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