Leone sprona i suoi ragazzi. "Coi giovani di Gaza e Kiev"

"Un mondo di pace è possibile". Il messaggio intimo: "Se siamo inquieti, siamo vivi. Aspirate a cose grandi"

Leone sprona i suoi ragazzi. "Coi giovani di Gaza e Kiev"
00:00 00:00

L'appello a oltre un milione di giovani ad "aspirare a cose grandi", a "rendere la società umana", a lavorare per la pace. Con la messa conclusiva nella spianata di Tor Vergata si è chiuso il Giubileo dei giovani, l'evento con il più alto numero di partecipanti nell'Anno Santo. Leone ha abbracciato e conquistato i Papaboys, nel suo primo grande evento di folla dedicato a loro. Prova superata, Prevost è entrato nei cuori dei ragazzi. "Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate ha esortato il pontefice - Non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo".

Ha citato il suo precedessore, Giovanni Paolo II, richiamando le sue parole durante la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. "È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna". Il pensiero va anche alle terre martoriate dalle guerre. E si eleva forte il grido alla pace. "Siamo più vicini che mai ai giovani che soffrono i mali più gravi, causati da altri esseri umani. Siamo con i giovani di Gaza, siamo con i giovani dell'Ucraina, con quelli di ogni terra insanguinata dalla guerra", ha scandito il Papa accolto da lunghi applausi della folla. "Voi siete il segno che un mondo diverso è possibile: un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo" ha ribadito all'Angelus, rivolto in inglese.

Il Giubileo dei Giovani è stato "una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo intero!" ha scandito Prevost, che ha poi dato appuntamento ai Papaboys alla prossima Gmg, che si terrà a Seoul dal 3 all'8 agosto. Leone ha citato anche gli insegnamenti dei beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, presto Santi. E ha rimarcato le parole del suo predecessore Francesco, quando due anni fa, durante la Gmg di Lisbona aveva rassicurato i ragazzi: "Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!". Poi Leone, commentando il Vangelo del Ricco stolto, ha aggiunto: "La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né da ciò che possediamo ma è legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto" per renderci conto "che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità" facendo crescere in noi sentimenti "di perdono, di pace".

Il Papa è arrivato a Tor Vergata a bordo dell'elicottero. Da segnalare un piccolo contrattempo: il pilota ha infatti dimenticato di sorvolare l'area prima dell'atterraggio. Quindi, una volta toccato il suolo, Leone ha fatto di nuovo decollare il velivolo per poter salutare la folla.

"Abbiamo vissuto questa esperienza con un pontificato appena cominciato, con un Papa Leone quasi più emozionato dei ragazzi che è stato di una tenerezza infinita ha commentato Loredana Corrao, ex portavoce dei Papaboys - Noi eravamo e siamo i ragazzi del

Papa. In questo momento abbiamo ricordato anche il nostro presidente Daniele Venturi, scomparso prematuramente a marzo. E sicuramente, insieme a Giovanni Paolo II e a Francesco, anche lui ha partecipato al nostro Giubileo".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica