Coronavirus

L'Erario non ha un cuore: "Sì alla tassa sui defunti"

L'Agenzia delle entrate boccia la norma ligure che aboliva i 16 euro di bollo per trasportare le salme

L'Erario non ha un cuore: "Sì alla tassa sui defunti"

Le imposte di bollo sui morti di covid. In un anno come questo, con l'Italia prima al mondo per morti di covid ogni 100 mila abitanti - 111,23 decessi per l'esattezza, ogni 100 mila abitanti - con quasi 70 mila morti in Italia (67.894), con la previsione Istat di 700 mila morti nel 2020, mai così tanti dalla Seconda Guerra Mondiale, l'Agenzia delle Entrate cosa fa? Conferma l'imposta di bollo sul trasporto funebre. Senza cuore. Accade che la Regione Liguria il 10 luglio scorso vara una legge, la numero 15, per la «Disciplina in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali e norme relative alla tumulazione degli animali di affezione».

L'articolo 19 - capo IV che regola il trasporto funebre - punto 13, prescrive che: «Il trasporto funebre non può essere gravato di alcun diritto fisso e le domande e le autorizzazioni al medesimo sono esenti da bolli». In sostanza la Regione, con questa legge, primo firmatario ed estensore il consigliere capogruppo di Cambiamo con Toti Presidente, Angelo Vaccarezza, voleva togliere l'imposta di bollo per il trasporto dei defunti. Imposta che viene chiesta nella misura di 16 euro. «L'abbiamo fatto - spiega Vaccarezza al Giornale - perché non avevamo una legge ligure che regolasse questa materia, tutto era lasciato alla giungla di disposizioni nazionali ormai datate, e così abbiamo inserito anche questa disposizione. Ci sembrava corretto farlo». C'è un dpr infatti, decreto del presidente della Repubblica, del 26 ottobre 1972, che prevede che «sono soggetti all'imposta (...) gli atti, documenti e registri indicati nell'annessa tariffa«. La tariffa è un allegato annesso al dpr che all'articolo 3 e 4 stabilisce in quali casi sia dovuta l'imposta di bollo. Le istanze e le autorizzazioni al trasporto delle salme, secondo l'Agenzia delle Entrate, «rientrano nel campo di applicazione degli articoli 3 e 4 della Tariffa e pertanto, sono soggette all'imposta di bollo fin dall'origine nella misura di euro 16 per ogni foglio».

In questo caso, spiega al Giornale il tributarista veneziano Alberto De Franceschi «il foglio è uno e ha per oggetto l'istanza per il rilascio di autorizzazione al trasporto ceneri o resti mortali». Andando a controllare il documento di un qualsiasi comune, in alto a destra c'è il riquadro che attesta il pagamento della marca da bollo. Non solo. Nel sito pa.online della pubblica amministrazione c'è anche la dichiarazione di assolvimento dell'imposta di bollo. Insomma da qui non si scappa. In tutta Italia per trasportare i defunti devi pagare. La questione è sorta dopo che un comune ligure ha chiesto all'Agenzia delle Entrate delucidazioni, essendo la normativa regionale inferiore a una normativa statale e quindi interpretando che la norma nazionale debba prevalere su quella regionale. Esattamente. Per l'Agenzia delle Entrate vale la legge nazionale, che prevede il pagamento. Anzi la «legge regionale non potrebbe disciplinare la materia dell'imposta di bollo, in quanto riservata esclusivamente allo Stato».

«L'unica parte che il nostro meraviglioso governo ci ha cassato - dice Vaccarezza - è proprio questa. La legge era innovativa. E ora, domani, o dopodomani, siamo costretti ad abrogare quell'articolo. Purtroppo lo Stato non rinuncia quando deve incassare». Già. Ora, guardando solo ai morti di covid, se moltiplichiamo i 67 mila decessi per 16 euro, fate voi un po' il conto. Ma lo Stato.

Ah lo Stato c'è, direbbe Giuseppi.

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