«Se il ministro del Lavoro, un tecnico di grande esperienza come Marina Elvira Calderone, vuole passare davvero alla Fase due del reddito di cittadinanza, deve convocare le associazioni di somministrazione del lavoro». Rosario Rasizza è il presidente di Assosomm. Su Twitter commenta le anticipazioni (in parte ridimensionate) del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon al Corriere della Sera («basterà un rifiuto per perderlo»). Se è vero che ci sono un milione di persone disposte a lavorare, allora mandatele da noi. Sappiamo benissimo quali sono le esigenze del mercato del lavoro, ma occorre poterne parlare insieme, essere coinvolti nei tavoli tecnici», dice. Poi il pensiero vola a Luigi Di Maio: «Vorrei invitarlo alla prossima assemblea Assosomm, per spiegargli fondamentalmente come il suo reddito di cittadinanza avrebbe potuto funzionare se solo ci avesse consultati...». E quando la sinistra tira fuori la storia del «reddito minimo» Rasizza risponde: «Benissimo innalzare i salari, siamo favorevoli perché questo farebbe emergere i contratti pirata. Peraltro la cifra individuata - 9-9,5 euro - è molto al di sotto di quella dei lavoratori in somministrazione, la cui paga oraria media è di 11-12 euro».
Insomma, c'è un problema caporalato non da poco: «Quando l'ex premier dei Cinque stelle Giuseppe Conte dice ci sono lavori a 4 euro, io dico che se si tratta di due, quattro euro l'ora è sfruttamento, non è lavoro. Questo è caporalato. Ci sono settori interi come l'agroalimentare, che sono coinvolti da questo grave fenomeno... Tutti sanno cos'è, ma adesso occorre intervenire. È un sistema da smontare».
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