Europa

L'estremismo non paga. Ma serve una formula per un governo stabile

L'ex segretario del Ppe vede con ottimismo il futuro dei moderati: "Vox punito dalle liti"

L'estremismo non paga. Ma serve una formula per un governo stabile

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Antonio Lopez-Isturiz White, spagnolo, di madre americana e nato a Pamplona, parla italiano e conosce bene la realtà del nostro Paese, come i segreti della diplomazia europea. Infatti, è stato segretario del Partito popolare europeo dal marzo 2002 al maggio 2022, oggi è eurodeputato e segretario generale dell'Internazionale democratico-cristiana.

Il voto in Spagna che messaggio da' al resto dell'Europa?

«Un chiaro messaggio di cambiamento moderato, più forte del voto regionale. Questa volta non ci sono dubbi sul giudizio che riguarda i 4 anni di disastroso governo socialista-comunista. La reazione popolare è stata per un cambiamento e questo è rappresentato dal Pp, mentre hanno perso gli estremismi di destra e sinistra, da Vox a Podemos».

C'è voglia di centro in Spagna e in Europa, lei dice, ma i popolari hanno vinto non abbastanza e la sinistra ha perso ma non troppo

«Penso che ci sia il desiderio di tornare al centro, ma certo non sono facili le alleanze per trovare una maggioranza di governo. Il confronto è tra due Spagne, il blocco di destra e il blocco di sinistra. Da una parte il centrodestra dei popolari con Vox, e forse i moderati di Navarra, con tutti gli altri contro. Dall'altro, quella che è stata chiamata la coalizione Frankstein, perché i socialisti di Sanchez sono pronti a mettere insieme anche forze non di sinistra, compresi gli indipendentisti baschi che hanno avuto legami con il terrorismo. E nessuna coalizione è possibile senza il consenso degli indipendentisti catalani di Puigdemont, in esilio a Bruxelles per sfuggire alla giustizia spagnola e a quella europea. L'unica possibilità di Sanchez dipende da lui, altrimenti si tornerà ad elezioni».

Ma il primo tentativo tocca a Feijoo, leader del Pp di cui lei fa parte.

«Certo, i popolari hanno il diritto di provare a formare il governo, perché hanno vinto. La Camera sarà formata il 16 agosto e i primi di settembre inizieranno i colloqui tra i partiti sulle alleanze.i».

Sanchez sembrava finito e invece potrebbe tornare.

«Sì, se i popolari non riusciranno sarà il suo turno ed è capace di tutto, però non sarà facile neppure per lui».

Il Pp non ha i voti per una maggioranza anche per il calo di Vox. Che errore ha fatto la destra?

«Vox ha avuto una divisione interna prima del voto. I radicali con posizioni più rigide hanno tentato di prendere la guida e sono stati puniti. L'errore dell'elettore di centrodestra è stato fidarsi troppo dei sondaggi, che hanno registrato un fallimento brutale. Davano centro e destra vittoriosi, così molti cittadini di quella parte non hanno votato, dando per scontato il risultato».

Il voto in Spagna dice che non sarà facile realizzare in Europa, nel 2024, un'alleanza alternativa alla sinistra tra Ppe e conservatori?

«È troppo presto per dirlo. Nei popolari ci sono famiglie più vicine ai liberali e altre più ai conservatori, non si è deciso che direzione prendere, ne' è iniziato il dialogo tra forze politiche europee. Tutto dipenderà dal risultato delle elezioni di giugno, perché il fine è dare stabilità al parlamento europeo. Con la mia esperienza di 20 anni da segretario del Ppe posso dire che sarebbe un errore fare previsioni oggi».

Si è parlato di un «modello italiano» per Bruxelles.

«Ma ogni Paese è diverso e le elezioni si faranno in ogni nazione tra partiti non sovrapponibili, la destra francese della Le Pen è antieuropea, non così quella italiana di FdI e Lega. È arduo fare una comparazione anche rispetto alla collocazione nei gruppi parlamentari europei. Il vostro centrodestra, è diviso in diversi gruppi.

Tutto dipenderà dai contatti futuri».

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