L'esultanza di Donald. "Successo enorme". Il presidente più forte non solo sui migranti

Il tycoon: "La divisione dei poteri è salva". Sarà più difficile contrastare le sue politiche

L'esultanza di Donald. "Successo enorme". Il presidente più forte non solo sui migranti
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Per una volta l'enfasi di Donald Trump non sembra esagerata. La decisione della Corte Suprema di ieri è un assist quasi senza precedenti per il futuro politico dell'amministrazione in carica: "Una vittoria monumentale per la Costituzione", ha commentato a caldo il presidente nella sala stampa della Casa Bianca. "I giudici hanno salvato la divisione dei poteri, è una sentenza importantissima".

Importante la sentenza lo è davvero. Non solo e non tanto per quanto riguarda il principio del diritto di cittadinanza per nascita: i giudici hanno esplicitamente escluso di voler risolvere la questione una volta per tutte e secondo la ministra della Giustizia Pam Bondi ne parleranno solo nella sessione di ottobre. A suscitare la gioia di Trump è piuttosto la soluzione prospettata al braccio di ferro in corso tra potere giudiziario e potere esecutivo. Come dimostra la giornata italiana di ieri, con gli interventi della Cassazione contro decreto sicurezza e protocollo Albania promossi dal governo, il tema è caldo un po' dappertutto. Ma negli Stati Uniti ha assunto negli ultimi mesi l'aspetto di una lotta senza quartiere. Contro l'ordine esecutivo di Trump, emesso il primo giorno del nuovo mandato, che escludeva il diritto di cittadinanza per i bimbi nati da genitori illegalmente negli Stati Uniti, 22 Stati (a maggioranza democratica) avevano fatto ricorso. E un giudice di Seattle aveva applicato la cosiddetta "nationwide injunction", tradotta spesso come "ingiunzione universale", uno strumento giuridico controverso ma che ha l'effetto di "bloccare" gli effetti degli ordini federali su tutto il territorio nazionale.

Sbagliato, dice ora la Corte Suprema. Ogni provvedimento dell'esecutivo si può congelare, ma solo in modo da garantire la piena tutela di chi contro l'esecutivo ha promosso l'azione giudiziaria e quindi solo nei suoi confronti. Ostacolare l'azione del governo negli interi Stati Uniti va oltre il potere della magistratura. E se si vuole promuovere la tutela di un interesse collettivo si può ricorrere allo strumento della "class action", che negli Usa, per definizione, ha effetti generali.

Per quanto riguarda il diritto di cittadinanza per nascita la prima conseguenza sarà paradossale: nei 22 Stati che hanno promosso ricorso il provvedimento voluto da Trump non avrà applicazione, negli altri 28 sì. Salvo una prima sospensione stabilita dalla Corte Suprema per 30 giorni e almeno fino a quando anche qui non ci saranno altri ricorsi individuali o di organizzazioni per i diritti degli emigrati.

Più immediatamente importante il fatto che ora Trump e i suoi uomini avranno le mani molto più libere che in passato su tutti i temi della loro agenda. E il presidente l'ha subito sottolineato: "Ora possiamo procedere con molte politiche ingiustamente bloccate a livello nazionale", ha detto. E poi ha fatto l'elenco: oltre che sulla cittadinanza per nascita, ci saranno effetti immediati, ha sottolineato, sullo stop ai fondi per le città rifugio (quelle che danno asilo ai migranti), il fermo ai fondi per i rifugiati, il congelamento dei finanziamenti pubblici per i cambiamenti di genere. A questi temi i media hanno aggiunto lo stop ai finanziamenti destinati agli aiuti internazionali, alle scuole che applicano politiche di inclusione, o che non rispettano le norme volute dal governo federale sui percorsi educativi

Quanto al diritto di cittadinanza per nascita Trump non ha mancato di fare un riferimento storico: "il birtright citizenship era una legge fatta all'epoca per i figli degli schiavi non per i turisti o le milioni di persone che vengono negli Stati Uniti per partorire". E con queste parole il presidente ha toccato uno degli aspetti più delicati del tema.

Fu proprio una sentenza della Corte Suprema del 1857, che negava la cittadinanza a schiavi e figli di schiavi nati negli Usa a far scoppiare solo pochi anni dopo la Guerra civile. Per questo nel 1868 il principio fu inserito, con il 14º emendamento, nella Costituzione americana. Fino a diventare uno dei capisaldi della religione civile Usa.

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