E subito la sinistra impicca Salvini: "Adesso chiarisca sugli ultimi giorni del governo Draghi"

Letta scorda lo strappo 5S: "Ci dica se è stato Putin a far cadere SuperMario". Pure Di Maio attacca il Carroccio: "Spieghi i suoi rapporti con Mosca"

E subito la sinistra impicca Salvini: "Adesso chiarisca sugli ultimi giorni del governo Draghi"

Le «ombre» moscovite su Salvini sono musica per le orecchie del centrosinistra, alla ricerca di qualche pietra dello scandalo da utilizzare in questa campagna elettorale già caldissima e da «bollino russo». Così, nonostante la smentita di Gabrielli sulla provenienza italica dei documenti di intelligence citati dalla Stampa e l'allineamento del Copasir e del suo presidente Adolfo Urso a quanto riferito dall'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica relativamente alla fonte del «leak» sui presunti rapporti tra Salvini e il Cremlino, ieri si è aperto un fuoco di fila che ha visto leader ed esponenti dei partiti di centrosinistra chiedere chiarimenti e stracciarsi le vesti per le «gravissime» rivelazioni del possibile retroscena alla crisi del governo Draghi.

Dimenticando, per cominciare, che ad aprire la crisi che ha portato alla caduta dell'esecutivo non sono state le dimissioni dei ministri in quota Carroccio sulla cui eventualità il funzionario dell'ambasciata russa avrebbe chiesto lumi al consigliere per i rapporti internazionali di Salvini, Antonio Capuano, bensì lo strappo di Giuseppe Conte e dei Cinque Stelle. Ma per quanto il leader leghista si sia affrettato a derubricare la notizia come «fake news», appunto, mentre la Stampa confermava la genuinità del documento bollato come «privo di fondamento» da Gabrielli, in molti hanno chiesto a Salvini e al governo conto di quanto pubblicato ieri dal quotidiano torinese.

A cominciare dal segretario del Pd Enrico Letta, che su quelle rivelazioni «inquietanti» sui legami tra Salvini e la Russia di Putin ha chiesto «la verità», smontando anche l'autodifesa di Salvini che, ha detto il leader dem, «non è nemmeno una smentita, ma una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri con Putin e con la Russia». «Vogliamo sapere se è stato Putin a fare cadere il governo Draghi, vogliamo sapere se coloro che hanno fatto cadere il governo Draghi lo hanno fatto su mandato di una potenza straniera che aggredisce, e con la quale non possiamo avere buoni rapporti», ha attaccato Letta, annunciando di voler portare il caso al Copasir e presentare interrogazioni parlamentari per «capire se dietro alle scelte e agli atteggiamenti della Lega ci sono la Russia e Putin». Anche sulla campagna elettorale, Letta ha chiesto «formalmente al governo e alle autorità di sicurezza» di garantire che si svolga «senza influenze esterne da parte della Russia».

Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che pure a proposito della crisi aveva ricordato nei giorni scorsi come «da mesi Conte voleva buttare giù Draghi», ieri si è lanciato su Salvini, chiedendo attenzione al rischio di influenze russe sulla campagna elettorale e azzardando un parallelo tra le presunte pressioni russe sul Carroccio e il plauso dell'ambasciatore Razov alla risoluzione M5s sulle armi che ha portato alla scissione pentastellata. «Salvini deve spiegare ha detto Di Maio - che genere di rapporti ha con la Russia, anche perché questo tentativo da parte russa di far ritirare i ministri della Lega dal governo Draghi fa il paio con l'endorsement dell'ambasciatore russo Razov a Roma alla bozza di risoluzione del partito di Conte sulla questione Ucraina». Per Di Maio, poi, non solo la Lega ma «tutti i partiti del centrodestra» dovrebbero ora «spiegare qual è la loro linea di politica estera: a me sembra molto schiacciata su Salvini, che è pro-Russia».

Anche Italia Viva, con Gennaro Migliore, ha chiesto a Montecitorio un'informativa urgente sul contenuto delle rivelazioni fatte ieri dal quotidiano torinese, e

sempre nel partito di Renzi il senatore e segretario del Copasir Ernesto Magorno ha assicurato di voler portare la questione all'attenzione del Comitato «in modo da mettere in sicurezza il voto del prossimo 25 settembre».

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