Elezioni politiche 2022

Letta si lamenta della legge elettorale, ma a volerla è stato il Pd

Il segretario del Partito democratico teme che il Rosatellum e il taglio dei parlamenti possano far vincere il centrodestra. Dimentica però che il Pd ha votato entrambe

Letta si lamenta della legge elettorale, ma a volerla è stato il Pd

Siamo alle comiche finali di una campagna elettorale che la sinistra ha condotto tra demonizzazioni e continue giravolte. A tutto ciò si aggiungono gli svarioni di Enrico Letta, che evidentemente non ricorda bene le dinamiche politiche degli ultimi anni. Il segretario del Partito democratico si è lamentato della legge elettorale e del taglio dei parlamentari, ma è a capo di una formazione politica che di recente ha voluto entrambe le cose.

Le lamentele di Letta

Il numero uno del Pd teme una sconfitta elettorale pesante e dunque ha già individuato una possibile giustificazione: il tracollo della sinistra sarebbe da attribuire al Rosatellum e al taglio del numero dei parlamentari. Ma dimentica che l'eventuale disfatta dei dem e dei compagni di sarebbe da ricondurre all'affermazione democratica del centrodestra e agli indubbi errori di strategia dell'ammucchiata rossa. E il Pd non può cancellare le proprie colpe.

"Questa legge elettorale, congiunta con la riduzione del numero dei parlamentari, crea un rischio che venga stravolta nei fatti la nostra Costituzione", è la lamentela di Letta, terrorizzato dal centrodestra che potrebbe fare il pienone di seggi in Parlamento. Al segretario del Pd occorre però rinfrescare la memoria: il 26 ottobre 2017 il Senato ha definitivamente approvato il Rosatellum bis anche con i voti del Partito democratico; l'8 ottobre 2019 la Camera ha approvato - pure con il via libera dei dem - la riforma per il taglio dei parlamentari. Letta dovrebbe ricordare che il partito di cui è a capo è complice di ciò per cui ora si lamenta.

FI, FdI, M5S e Iv lo inchiodano

A metterlo spalle al muro è stato Simone Baldelli, vicepresidente dei deputati di Forza Italia: "Il Pd ha la paternità della attuale legge elettorale, ha votato Sì al taglio dei parlamentari per fare il governo col M5S (prima era contrario) e non ha mai proposto i correttivi promessi. Inoltre per colpa del Pd Montecitorio non ha adeguato il suo Regolamento".

Lucio Malan, senatore di Fratelli d'Italia, sul proprio profilo Twitter ha commentato il video in cui Letta mette le mani avanti pensando a come giustificare la probabile disfatta: "Incredibile Enrico Letta! Dice che questa legge elettorale e la riduzione del numero dei parlamentari rischiano di stravolgere la Costituzione. Ma il Pd le ha votate entrambe!".

Letta più volte l'ha definita la legge elettorale peggiore di sempre, ritenendosi preoccupato dalla forzatura verso il sistema maggioritario cui tende il Rosatellum. Pure il Movimento 5 Stelle, tramite la deputata Vittoria Baldino, ha voluto puntualizzare che Letta ha ben poco da lamentarsi: "Ricordiamo che si tratta di una legge avallata proprio dal Partito democratico che ora Letta guida. Lo scenario politico che si prospetterà dopo il 25 settembre, quindi, sarà anche frutto dell'inerzia del Pd".

Contro il segretario del Pd si è scagliata anche Maria Elena Boschi. La presidente dei deputati di Italia Viva non ha digerito l'ultimo attacco di Letta verso il Terzo Polo e ha così sferzato il numero uno dei dem: "La legge elettorale su cui il governo Renzi ha messo la fiducia era l'Italicum con ballottaggio. Il Rosatellum fu invece frutto di un accordo di Pd, Forza Italia e Lega e la fiducia fu messa dal governo Gentiloni.

Il rancore personale di Letta sta facendo male alla comunità del Partito democratico".

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