Tutti molto conosciuti nella piccola comunità pusterlese. Così vengono descritti, con diversi toni e parole, i profili delle tre persone coinvolte nello strano caso di San Candido.
Un anziano malato e una segretaria della banda musicale del paese: sono queste le vittime del duplice omicidio di ieri.
Waltraud Jud, 50enne molto nota in valle per il suo impegno nel paese, aveva un ruolo di spicco all'interno della banda di cui il marito è dirigente - un gruppo interno all'Associazione turistica di San Candido che promuove eventi dall'estate del 2015 e che si era occupato di organizzare e rallegrare musicalmente il giubileo locale del 2019. Oltre al ruolo di segretaria nel gruppo volontario, lavorava per la società FTI di San Candido, che gestisce il teleriscaldamento termo-elettrico nella zona. Lavorava lì dal 2012 e le piaceva essere utile per la sua comunità. Dalla vita pubblica non emerge molto altro: sui social pochi amici virtuali e qualche foto con abiti tradizionali, uno davanti a un albero di Natale. In una notte di metà agosto è stata trafitta dai proiettili esplosi dall'arma di Ewald Kühbacher e dallo sfortunato caso.
La donna, insospettita dai rumori che provenivano dall'appartamento di sopra, è stata infatti colpita sulle scale dopo essere uscita sul pianerottolo. Nell'abitazione dei Kühbacher è stato invece trovato il corpo senza vita del padre Hermann, un anziano di 90 anni costretto a letto per malattia. Era un guardiacaccia da tempo in pensione e aveva perso la moglie nel 2019.
Stessa mano ma morti diverse, quelle della donna e dell'anziano. Perché se la dinamica del decesso di Waltraud Jud è stata ricostruita abbastanza nitidamente (effetto della follia perpetrata per ore da 48enne), resta ancora avvolta da un mistero l'aggressione letale all'anziano Hermann.
Ed è proprio a partire alla morte del 90enne che si dipana il susseguirsi dell'intera vicenda: cosa stava accadendo quando Jud e altri vicini di casa hanno sentito quei rumori troppo forti, troppo ripetuti, troppo strani? La prima e più battuta tra le ipotesi è la degenerazione della lite tra padre e figlio: potrebbero avere discusso fino al punto da innescare la furia di Ewald? Nessuno potrà raccontarlo. «Grande fortuna hanno avuto le forze di intervento, come i vigili del fuoco, la Croce bianca, i carabinieri e la polizia di Stato ha giustamente rilevato il sindaco di San Candido Klaus Rainer -, che inizialmente erano stati chiamati per una fuga di gas e si sono trovati improvvisamente in una situazione drammatica ed estremamente pericolosa». Non sono stati altrettanto fortunati Waltraud ed Hermann, incappati in una morte tanto improvvisa quanto assurda. Poco, invece, si sa di Ewald Kühbacher. L'ex guardia di sicurezza privata, classe 1976, da non molto era tornato in Italia dopo aver vissuto all'estero. Originario di San Candido come la sua famiglia, da qualche tempo viveva proprio nella casa dell'orrore, insieme al padre 90enne.
L'anziano era ormai allettato, gravemente malato, non autosufficiente.
Forse una convivenza forzata, forse un confronto sempre più animato ma la sera del 17 agosto è stata l'ultima per entrambi. Un litigio che diventa fatale. E che coinvolge anche una persona totalmente estranea, per il solo fatto di trovarsi a pochi metri di distanza.
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