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"Liberi di essere, liberi di pensare". Il flash mob di FdI contro il ddl Zan

Poco prima dell'apertura della discussione sul ddl Zan, i senatori di Fratelli d'Italia hanno manifestato fuori dal Senato per esprimere il loro dissenso

"Liberi di essere, liberi di pensare", flash mob FdI contro il ddl Zan

Lo scontro sul ddl Zan oggi è arrivato in Senato, dove è difficile che il disegno di legge passi a causa delle fratture, che appaiono insanabili, all'interno della maggioranza. Lo stesso Partito democratico è spaccato, con alcuni senatori che esprimono perplessità per alcuni articoli della proposta. È probabile che dietro il velo del voto segreto alcuni senatori si scoprano franchi tiratori e votino contro la linea dettata da Enrico Letta, che ha alzato un muro per l'approvazione del ddl Zan così com'è. Anche per questo motivo la discussione si preannuncia infuocata. Intanto, Fratelli d'Italia ha organizzato un flash mob davanti al Senato per esprimere il suo dissenso all'approvazione.

"Liberi di essere, liberi di pensare. No al ddl Zan", si legge nello striscione esposto dai senatori di Fratelli d'Italia poche ore prima la discussione del ddl Zan a Palazzo Madama. La posizione del partito di Giorgia Meloni è molto chiara da tempo. E la richiesta dei senatori FdI è ferma: "Nessuna modifica o compromesso. La legge va cambiata radicalmente in quanto introduce un reato di opinione con tutte le conseguenze in termini di censura e di autocensura delle persone che si oppongono alla dittatura del pensiero unico da parte della sinistra". Così ha esposto il pensiero del suo partito il capogruppo al Senato di FdI, Luca Ciriani, che poi ha aggiunto: "È un ddl pericoloso, molto sbagliato, incostituzionale, limita la libertà di opinione, è liberticida. Non ci accontenteremo di un compromesso al ribasso, di una mini riforma, la legge va cambiata, se non stoppata, in maniera profonda".

Durante il flash mob davanti a Palazzo Madama, i senatori di Fratelli d'Italia hanno annunciato la presentazione di una pregiudiziale di incostituzionalità. Il vicepresidente della commissione Giustizia al Senato, Alberto Balboni, ha spiegato che "si tratta di un provvedimento sbagliato e anticostituzionale in aperta violazione con l'articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di espressione". Sulla stessa linea anche Ignazio La Russa, presente alla manifestazione: "Riteniamo che questa legge vada oltre e contro i principi della nostra Costituzione che garantisce la libertà di opinione e di pensiero. Se fosse approvata questa legge, ad esempio non potrei dire che non mi piace che una coppia dello stesso sesso, pur legittima, possa adottare un bambino: sarei punito col carcere".

Sul ddl Zan c'è un nuovo pressing di 70 associazioni cattoliche, che hanno inviato una nota ai senatori: "Nel seminario dello scorso 1 luglio abbiamo ascoltato abbondanti ragioni da autorevoli esponenti di matrice progressista, femminista, cattolica, liberale secondo le quali questo testo del ddl Zan usa strumentalmente l'omofobia (contro la quale vi è invece un consenso unanime) come pretesto per introdurre norme di diverso significato, che imporrebbero per legge una specifica ideologia sull'uomo, il gender, e che contengono gravissimi rischi per la libertà di pensiero e di cultura di tutti".

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