Cronache

Libro choc di Mary Trump: "Mio zio bullo e meschino. È una minaccia mondiale"

La nipote del presidente: "Sociopatico e narcisista, è così per gli abusi del padre"

Libro choc di Mary Trump: "Mio zio bullo e meschino. È una minaccia mondiale"

«Donald, seguendo la guida di mio nonno, e con la complicità, il silenzio e l'inerzia dei suoi fratelli, ha fatto a pezzi mio padre. Il suo narcisismo è una barriera fragile e inadeguata tra lui e il mondo reale. Non posso permettergli di distruggere il mio Paese». È il ritratto di Donald Trump che emerge dal libro scritto dalla nipote Mary, la prima della famiglia a violare il patto di riservatezza sulla vita privata del tycoon. Too Much and Never Enough, traducibile come «Troppo e mai abbastanza» verrà diffuso (75mila copie) dall'editore «Simon & Schuster» il 14 luglio, in anticipo di due settimane rispetto al previsto. Un cambio di programma che si è reso necessario per evitare che venisse bloccata l'uscita.

La Cnn ha riportato nei giorni scorsi i primi stralci. L'inquilino della Casa Bianca viene definito come la proiezione del padre Fred. «Donald - scrive la nipote - è sopravvissuto perché era funzionale al padre. I sociopatici lo fanno: scelgono le persone che dovranno seguire il loro modo di essere. Donald ha preso da lui il modo di agire senza scrupoli. Poi quando il nonno si è ammalato di Alzheimer non ha trovato di meglio da fare che deriderlo». In uno degli aneddoti di cui più si sta parlando, pubblicati dalla Cnn, e nel giro dei giorni successivi dal Washington Post e dal Guardian, l'autrice scrive che Donald Trump pagò un altro studente per redigere al suo posto il Sat, un test per valutare a quale università possa ambire uno studente. Trump studiò alla Wharton Business School della University of Pennsylvania: nelle sue parole, «un posto da super geni», a cui sarebbe stato ammesso quindi sulla base di un test truccato. Mary tra l'altro afferma anche di essere la fonte segreta che passò al New York Times informazioni finanziarie di Fred Trump. Rivelazioni che consentirono al giornale di scrivere un reportage, poi premio Pulitzer.

Psicologa 55enne, unica liberal della famiglia, sostenitrice di Hillary Clinton nel 2016, Mary non perdona a Trump il fatto di aver abbandonato Freddy, fratello maggiore e suo padre, morto nel 1981 a soli 42 anni per un infarto cardiaco dovuto al dissennato alcolismo. «Ha usato la sua morte solo per motivi politici. Lui non era propenso all'attività immobiliare di famiglia, quindi Donald è entrato nel ruolo del successore prediletto, mentre mio padre preferì diventare un pilota. E fu sempre deriso per questo, anche da Donald che un giorno gli disse che era solo un autista di autobus che ce l'aveva fatta». Mary cita anche la sorella di Donald, Maryanne, un rispettato giudice federale in pensione, che all'epoca lo definì «un pagliaccio che frequenta le chiese solo quando ci sono le telecamere». Ci sono altri passaggi sgradevoli, per esempio uno in cui Mary riporta di quando suo zio la vide in costume da bagno e le disse «sei una tettona».

«È solo un libro pieno di falsità», ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, facendo circolare la notizia che Mary serba rancore per essere stata esclusa dall'eredità di famiglia. Il fratello minore del presidente, Robert, ha intrapreso un'azione legale per bloccare la pubblicazione, ottenendo inizialmente un'ingiunzione contro Mary Trump e «Simon & Schuster» presso la Corte suprema dello Stato di New York. Il giorno successivo una corte d'appello ha revocato l'ordine restrittivo contro l'editore.

Un ordine che è ancora in atto contro l'autrice e che quindi non è in grado di commentare le controaccuse della McEnany.

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