Licenziati sei furbetti del cartellino

Licenziati  sei furbetti del cartellino

Licenziamento in tronco per i furbetti del cartellino alla Reggia di Caserta: sei custodi accusati di assenteismo sono stati cacciati dal ministero dei Beni culturali pochi giorni dopo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, in applicazione della legge Madia, senza attendere l'esito del processo.

L'indagine tra il personale della più grande residenza reale al mondo era partita da alcuni furti di scarso valore avvenuti nell'agosto 2016, quando fu svaligiata la buvette e sparirono due biciclette. Si appurò che in quell'occasione i custodi non erano seduti alle loro postazioni davanti ai monitor e così emersero le gravi falle nella vigilanza attorno al capolavoro di Luigi Vanvitelli voluto da Carlo di Borbone, dal 1997 dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Grazie alle microcamere piazzate dalla polizia, nell'autunno 2016 sono stati filmati dipendenti che sistematicamente timbravano il cartellino e poi si allontanavano per andare al bar o per altri giri all'esterno della Reggia, a volte anche in auto o in motorino. Già a maggio c'erano stati due arresti e quattro persone indagate per truffa aggravata continuata e false attestazioni sulla presenza in servizio.

«Intendo approfondire ogni profilo di quanto accaduto presso la Reggia di Caserta e chiederò gli atti al ministero competente», ha detto il ministro per la Pubblica

amministrazione, Giulia Bongiorno. «L'assenteismo - ha aggiunto il ministro - deve essere combattuto senza tentennamenti, nell'interesse non soltanto dei cittadini ma anche di tutti i dipendenti onesti, corretti e diligenti».

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