MilanoUn obbiettivo al tempo stesso banale e ideale per coronare le ore precedenti e una decina di giorni incandescenti per Milano. È il principio d'incendio innescato l'altra notte con il lancio di una vera e propria molotov nella sede Aler di via Inganni 64. Un gesto dimostrativo per il quale il procuratore aggiunto, capo dell'anti terrorismo Maurizio Romanelli, ha aperto un'inchiesta. Un'azione che la dice lunga sulla tenacia della lotta «delle ali più radicali dell'antagonismo milanese», come dice la Digos, contro la politica degli sgomberi nell'edilizia popolare. Del resto tutto lascia presagire che non sia finita qui. E perché dovrebbe, in fondo, si chiederanno queste figure anacronistiche che, sgomberate le loro sedi e «violati» nel loro intimo, ormai sono pronti a sposare ogni causa dolente.
Tutto era iniziato martedì 11 in via Mompiani, al Corvetto; con l'incursione mascherata, da parte degli anarchici del vicino centro sociale «Rosa Nero», nella sede locale del Pd dove era in corso una riunione con il Sunia. Lunedì si era proseguito con gli scontri in via Vespri Siciliani, al Lorenteggio, per opporsi allo sgombro di una famiglia che occupava abusivamente un appartamento Aler da tempo, con conseguente sit-in sui binari del tram tra piazza Frattini e via Gentile Bellini. Martedì, con lo sgombero dei centri sociali «Corvaccio» e «Rosa Nera» di via Ravenna, sempre al Corvetto, si era proseguito con i tre ragazzi appollaiati su un tetto e sfuggiti per ore alla polizia. Non sono mancati i «soliti» lanci di cassonetti incendiai e quelli di pietre contro le forze dell'ordine, i presidi, i cortei, gli scontri, fino al travagliato spostamento del corteo dalla periferia sud fino a San Vittore per dare solidarietà ai tre compagni arrestati (e ieri già rimessi in libertà). E la notte? La notte si brucia una sede dell'Aler di via Inganni 64. Alle 3 sono i vigili del fuoco ad avvertire la polizia. Una residente li ha avvisati del fumo che esce dal piano rialzato.
In realtà i danni sono di scarsa entità: hanno preso fuoco una scrivania e un faldone che c'era sopra e le fiamme sono state subito spente, ma il messaggio è molto chiaro: i «soliti» ignoti hanno fracassato i vetri dell'ufficio e hanno lanciato una bottiglia incendiaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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