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Lo scetticismo di Volodymyr e i suoi 20 punti

A quanto se ne sa, qualcosa ha detto lo stesso Zelensky, l'ultima proposta è formulata in 20 punti e tre documenti, ognuno dei quali affronta un tema: le condizioni del cessate il fuoco, la sicurezza e la ricostruzione

Lo scetticismo di Volodymyr e i suoi 20 punti
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Tutto è cominciato tre settimane fa con il piano di pace in 28 punti frutto di un'intesa, più o meno sotterranea, tra Usa e Russia. Da allora è stato un continuo ping-pong fatto soprattutto di voci e indiscrezioni. L'ultimo punto fermo sembra essere arrivato dall'Ucraina, con un contro-piano trasmesso all'amministrazione Usa nella serata di mercoledì. A quanto se ne sa, qualcosa ha detto lo stesso Zelensky, l'ultima proposta è formulata in 20 punti e tre documenti, ognuno dei quali affronta un tema: le condizioni del cessate il fuoco, la sicurezza e la ricostruzione. Il testo, a quanto scrive il New York Times, è frutto degli incontri degli ultimi giorni tra i vertici ucraini e i leader europei e di almeno un colloquio tra questi ultimi e Donald Trump.

Le prime reazioni Usa non sembrano positive, la portavoce della casa Bianca, ha parlato di "frustrazione" del presidente, e la principale difficoltà è quella iniziale, legata a una possibile zona smilitarizzata. Giovedì Zelensky ha chiesto che in tutti i casi questa parte dell'accordo venga sottoposta all'approvazione del Congresso Usa, nel tentativo di rendere più forti e legalmente vincolanti le statuizioni del testo. Secondo il presidente ucraino l'intesa complessiva dovrà essere anche sottoposta a un referendum. Un punto, quest'ultimo, che rischia di azzoppare ogni accordo visto che, secondo le ultime rilevazioni, la maggioranza degli ucraini è, nonostante tutto, contraria alla cessione di territori in cambio di pace. Sulla zona smilitarizzata in cui dovrebbe essere creata una "free economic zone" con l'impiego di almeno parte dei capitali russi congelati in Europa, Zelensky ha espresso i suoi dubbi: "Se si parla di compromesso, questo deve essere equilibrato", riferendosi alla richiesta americana di cedere i territori del Donetsk che la Russia non è riuscita a conquistare. Poi ha citato il vero spauracchio degli ucraini: l'intesa nota come " Budapest Memorandum" del 1994.

Allora l'Ucraina rinunciò alle sue armi nucleari a favore della Russia, che in cambio si impegnò a considerare inviolabili i confini di Kiev. Salvo poi dimenticarsene nel 2014 con l'invasione della Crimea e poi ancora nel 2022.

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