Coronavirus

L'Internazionale del complotto

I movimenti No Vax contengono un elemento esplosivo di portata internazionale, perché popolano le più svariate parti del mondo e sono formati da persone normali pronte a immaginare che il mondo sia diviso in due parti

L'Internazionale del complotto

I movimenti No Vax contengono un elemento esplosivo di portata internazionale, perché popolano le più svariate parti del mondo e sono formati da persone normali pronte a immaginare che il mondo sia diviso in due parti. Una che intenzionalmente è devota a compiere azioni malvage, perché interferiscono sulla loro salute, violano la libertà a proprio vantaggio, approfittano del loro potere. Una posizione che, stimolata da un feroce incitamento continuo sui promotori della politica pro vaccini, possiede gli elementi per spingere alla violenza, persino al terrorismo, mentre crea dei propri «martiri». Invece, affrontare il Covid richiede soprattutto una quieta dose di buon senso, ignota ai No Vax che si ergono a pilastri di una logica ripetitiva fino alla nausea: ma come, non era il vaccino la soluzione di tutti i mali? Invece, non vedi quanti infettati? Allora il vaccino non è buono? Ammetti, chi ha interesse a mentire? E il green pass dovrebbe salvarci? Tutte scuse, pure fake news...

E così sullo sfondo, sventola lo stendardo affaticato della libertà. Nessuno toccherà la mia, dice il No Vax, io sono un uomo libero, che difende la libertà anche tua, e tu povero idiota non ti accorgi che ti riempiono di balle. Il No Vax varia dall'arrabbiatissimo selvaggio, al vicino di casa civile e pratico, uno sospettoso di ciò che il «potere» intende propinargli con chiacchiere, bollette, aumenti inaspettati, politici che fanno i loro interessi. E c'è anche il vicino artistico e colto, anticonformista di stirpe sessantottina. Anche di lui scoprirai che ritiene tutti cretini e si è vaccinato per forza. In genere che il vicino sia No Vax si capisce dopo un poco, e quindi devi stare attento a moderare il linguaggio; d'un tratto scopri che vicino a te è qualcuno, che non ti eri immaginato: hai un nuovo vicino, non è di destra né di sinistra, ma è una pentola in ebollizione anti istituzionale e disfunzionale.

Il No Vax è un giudice severo, un democratico il cui cervello compie svarioni e salti illogici che lo portano ad abbandonare lo scenario della realtà e a mettersi improvvisamente a fantasticare congiure. Gli estremisti certo sono così, quando dicono Covid dicono anche Cina, o persino «potenze ebraiche» (sì quelle che hanno organizzato l'attacco delle Twin Towers, che ora possiedono sette compagnie internazionali che profittano sugli infettati), o «antenne 5G nelle iniezioni». Ma non tutti sono pazzi: la mancanza di buon senso è più comune, ma si trasforma presto in rabbia. L'internazionale No Vax è robusta, pronta a diventare un movimento «intersezionale», a unirsi agli «oppressi». Può essere ecologico, arcobaleno, rosa, colorarsi di nero-nazi come in Germania, diventare antisemita come in Belgio e Francia, o comunista. Non è necessariamente di destra, tanto che Orban o Morawiecki lo combattono; né è di sinistra.

È una creatura a parte, un mostro potenziale che ha radici nella libertà di essere ignoranti della nostra epoca, ma anche nel narcisismo, nell'impazienza, nella prosopopea, nella diffusione iperveloce sui social. Fa parte di quei manicheismi molto comuni oggi che vedono tutto il bene da una parte e tutto il male dall'altra; il nemico è un mostro; i suoi uomini sono pronti a immolarsi per restare No Vax. Proprio a causa della mostrificazione dell'avversario hanno un potenziale di violenza sconfinato, possono diventare terroristi come gli animalisti, gli wheaterman, i ragazzi della rivoluzione sociale e sessuale, i movimenti del terzo mondo.

Tutti in lotta per la libertà: solo che non avevano capito come James Fitzjames Stephen, uno dei teorici vittoriani liberali più noti, che «gli effetti dei luoghi comuni sulla libertà hanno avuto il risultato di indurre a obbedire alla prima persona che richiede la loro obbedienza con enfasi senza chiedersi: libertà di fare cosa? E da quale giogo, in cambio, sono stato liberato?».

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