Milano - «Con questi cialtroni incapaci della sinistra d'ora in poi parleranno i miei avvocati». Roberto Maroni è furente. Sui social network il governatore lombardo ha lanciato l'hashtag #misonorotto . «Mi sono rotto di quelli che in tv mi accusano di tutto senza neppure sapere di cosa parlano. D'ora in avanti querele à gogo ». L'accusa è che i disordini nei centri di accoglienza (come a Mineo) e i disagi creati dai profughi sparsi per le città siano tutti effetti di decisioni prese dal governo di centrodestra quando al Viminale c'era lui. Insomma il governo Renzi-Alfano non c'entra, il centrodestra e la Lega stiano zitti perché è colpa loro. «Balle, questo è il governo delle balle e questa è l'ennesima bugia. Io come ministro dell'Interno ho fatto le cose giuste e le rifarei tutte dalla prima all'ultima. Loro invece sono degli incapaci che non sanno gestire l'immigrazione clandestina e provano a incolpare gli altri dei loro fallimenti».
Presidente Maroni, è vero però che il Cara di Mineo è stato istituito nel 2011, con lei ministro dell'Interno.
«Certo, e nei sei mesi di nostra gestione ha funzionato benissimo, nessun incidente, nessuna fuga. In quei mesi in Libia c'era una guerra, c'era la primavera araba che ha incendiato i paesi del Nordafrica. Con noi il Cara di Mineo è servito. Il problema non sono i Cara, ce ne sono altri nove in Italia, come quello di Bari, dove tutto fila liscio. Il problema è quei centri sono fatti per i richiedenti asilo, non per ospitare migliaia di clandestini come succede ora! E se poi ci sono i buchi nelle reti, e non viene messa la polizia a controllare, allora per forza nascono i problemi. Ma è colpa mia o di chi non è capace di gestirli?».
Altra accusa: gli attuali accordi europei, che penalizzano l'Italia perché i clandestini restano qui, sono opera vostra.
«Altra balla. Ora è in vigore il cosiddetto Dublino 3, la convenzione europea sui migranti firmata nel 2013. E chi c'era al governo? Maroni? No, c'era Enrico Letta, del Pd. Altre balle. È il governo delle balle».
Il risultato è che nel 2015 finora sono già sbarcate 116mila persone. Un record.
«Anche nei primi mesi del 2011 ci fu un picco di sbarchi, ma poi a luglio il flusso si fermò perché ottenemmo di creare dei campi profughi in Libia e in Tunisia. Fu un lavoraccio, che feci io insieme ad Antonio Manganelli (allora capo della polizia, ndr ), per ottenere l'assenso sui rimpatri. Mandavamo due aerei al giorni carichi di tunisini. La strada da seguire è quella, campi profughi in Africa, con l'intervento dell'Onu».
Affondare i barconi?
«Noi avevamo fatto l'accordo con Gheddafi (mentre la solita sinistra ipocrita ci accusava di dialogare con un dittatore), che chiuse i porti sul Mediterraneo dove si costruivano i barconi. Risultato: in tutto il 2010 solo 4mila arrivi. Così si fermano i flussi e si salvano vite umane. Noi ci siamo riusciti. Se solo avessimo un governo serio che fa le cose».
Alfano dice che la colpa è delle molte guerre scoppiate in Africa e Medioriente».
«Ripeto con noi c'era la guerra in Libia, c'era la guerra in Tunisia, che ora non c'è. Ora il problema è in Siria, ma in Italia sono arrivati in tutto solo 505 siriani! Ma di cosa stiamo parlando? Quelli che arrivano sono migranti economici, hanno capito che qui non c'è controllo, nessun tentativo di fermarli. Ho solo un dubbio: se è veramente incapacità o se è un disegno criminoso...».
Addirittura un disegno criminoso?
«Ogni giorno che passa mi convinco che c'è una precisa volontà di farci invadere dagli immigrati, per poi dargli la cittadinanza, con lo ius soli, e farli votare cambiando così gli equilibri elettorali. Soprattutto al Nord, perché è al Nord dove la maggioranza degli immigrati chiede poi la residenza».
Insomma l'immigrazione come trucco per battere finalmente il centrodestra al Nord?
«L'ultima chance che gli dò è il 30 settembre a New York, una sessione straordinario dell'Onu con capi di Stato e di governo
sull'immigrazione. Mi aspetto che Renzi vada lì, prenda Ban Ki Moon per la collottola e gli dica “adesso l'Onu va in Libia e ferma i flussi”. Se non lo fa, come credo, allora sarà la prova che dietro l'invasione c'è un disegno politico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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