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Liquidazione coatta per la "Karibu". Ma la Lamorgese firmò per altri soldi

L'annuncio del ministro Urso al Question time. Intanto da gennaio partono i rinnovi firmati dall'ex ministro dell'Interno: ai migranti dovrà essere trovata una nuova sistemazione

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La vicenda imprenditoriale di Marie Therese Mukamitsindo, suocera del deputato Alleanza Verdi Sinistra Italiana Aboubakar Soumahoro, sta volgendo al termine. Gli ispettori del ministero delle Imprese e del Made in Italy inviati a Latina, dopo aver verificato diverse irregolarità hanno proposto lo scioglimento del consorzio Aid e la liquidazione coatta della cooperativa Karibu. Lo ha riferito il ministro Adolfo Urso al question time specificando: «Il ministero dell'Interno ha informato che la prefettura di Latina, negli anni 2017-2019, a seguito di 22 ispezioni, ha applicato circa 491.000 euro di sanzioni alla cooperativa Karibu. E che negli anni 2018-2022, a seguito di 32 ispezioni, sono state comminate sanzioni nei confronti di Aid per un ammontare complessivo di circa 38.000 euro». Nel frattempo dovranno essere ripristinati i termini dell'accoglienza cui le coop della Mukamitsindo avrebbero dovuto fare fronte. Non bisogna dimenticare infatti i rinnovi firmati dall'ex ministro dell'Interno Lamorgese il 21 settembre e in vigore da gennaio 2023 a dicembre 2025. Rapporti contrattuali e appalti per Aid e Karibu a Latina, Priverno e Sezze per un totale annuo 2.868.622,27 euro ovvero 5.737.244,54 nel biennio. Prefettura, Comune e Viminale ora dovranno trovare una nuova collocazione per gli stranieri. Ci sarebbero inoltre altre 20 richieste di intervento in capo all'Ispettorato del lavoro di Latina per il riconoscimento degli emolumenti da corrispondere ad altri lavoratori migranti. Vale a dire che, sull'intero fronte, le indagini andranno avanti.

Sul fronte opposto invece la figlia della Mukamitsindo, Liliane Murekatete compagna di Aboubakar: un'intervista rilasciata all'AdnKronos punta il dito contro il sistema mediatico, lamentando un atteggiamento persecutorio e promette querele contro coloro che l'hanno diffamata «cinica griffata» per «affibbiarmi icastici titoli derisori». L'allusione è all'epiteto di «Lady Gucci», mentre spiega che: «Gran parte delle foto risale al 2014-2015, quando non avevo alcun incarico nella cooperativa Karibu e non avevo ancora conosciuto il mio compagno». Già, infatti Soumahoro nel 2008 aveva sposato a Napoli D. M., un matrimonio a dir poco speciale al Maschio Angioino celebrato dall'allora sindaco Rosa Russo Iervolino, che gli è valso la cittadinanza italiana. Successivamente l'allora sindacalista dell'Unione sindacale di base si trasferì a Torino dove portò a frutto ulteriori battaglie pro migranti e poi a Roma, come dirigente nazionale. Qui iniziò l'ascesa politica e al contempo, nell'ambiente dell'accoglienza, iniziarono a circolare voci di gestione anomala dei ricavi raccolti, tra sottoscrizioni e fondo cassa, nelle baraccopoli di Foggia. Era il 2020 quando Abou fu attaccato frontalmente dall'Usb: «Si chiedeva conto di dove fossero finiti i soldi, alcune centinaia di migliaia di euro, raccolti attraverso ripetute sottoscrizioni finalizzate a portare cibo, durante il periodo del lockdown, nei ghetti dove vive una fetta importante del bracciantato migrante del nostro Paese, una sorta di cassa di resistenza». Di lì a poco Soumahoro fondò la Lega dei braccianti. Mentre l'Usb lo diffidò contro intimidazioni e strumentalizzazioni dei migranti nelle baraccopoli.

Tant'è che a Torretta Antonacci, a Foggia, i migranti scaricarono presto Soumahoro che, di rimando, ha lasciato il seggio pugliese a Betta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni.

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