Il vice capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il generale di brigata Hossein Salami, ha avvertito che se l'Europa minaccerà Teheran i pasdaran aumenteranno la portata dei loro missili oltre i 2.000 chilometri. Insomma, l'Iran conferma la sua minaccia nucleare al'Europa: «Siamo pronti a incrementare la gittata dei nostri missili fino a oltre duemila chilometri», afferma il generale Hossein Salami. Una distanza che metterebbe a rischio la Grecia e persino la Puglia. In una dichiarazione riportata dall'agenzia Fars, l'alto ufficiale dichiara che a Teheran «la tecnologia non manca». E aggiunge: «Se finora non ci siamo spinti fino a tanto è per una scelta strategica, ma se dovessimo percepire che l'Europa può diventare una minaccia ci attrezzeremo di conseguenza».
Il riferimento è al sostegno espresso da diverse nazioni alla linea di Washington rispetto al programma nucleare iraniano. La Francia, ad esempio, ha chiesto che il dialogo sia «intransigente» e che ci sia una negoziazione separata rispetto all'accordo di Teheran del 2015. Ma l'Iran ha più volte dichiarato che il proprio programma missilistico è difensivo e non negoziabile. E le Guardie della rivoluzione avevano già inviato messaggi nelle settimane scorse: «L'Europa dovrebbe decidere se può seguire una politica indipendente dagli Stati Uniti, che stanno cercando di indebolire le nostre risorse di difesa per promuovere la loro trama del grande Medio Oriente, insieme agli interessi di Israele. È un fatto spiacevole che negli ultimi anni abbiamo visto gli europei incapaci di rompere l'incantesimo americano su di loro. Se l'Europa seguirà lo stesso percorso degli Stati Uniti riguardo ai nostri programmi missilistici e di difesa, li tratteremmo ovviamente come facciamo noi negli Stati Uniti».
La nuova sfida missilistica alza il livello di tensione anche nei confronti di Washington, che ha già ha imposto sanzioni unilaterali all'Iran contestando la violazione di una risoluzione Onu che invita Teheran a non intraprendere attività legate a
missili in grado di supportare testate nucleari. Il capo delle Guardie Mohammad Ali Jafari ha dichiarato nel mese scorso che a dettare i limiti della gittata missilistica è il leader supremo del Paese, l'yatollah Ali Khameini.
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