
In Libia "non era difficile prevedere che si sarebbe arrivati a questo punto, davvero non lo era neppure nel 2011". Dopo la caduta di Gheddafi "bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo". Romano Prodi, intervistato da Il Fatto quotidiano, dice la sua sulla situazione libica e sull'Isis che dopo aver conquistato Sirte minaccia l'Italia. "Se la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti è un errore nostro. Delle potenze occidentali".
Il Professore non perde poi occasione di attaccare Silvio Berlusconi: "La guerra in Libia del 2011 fu voluta dai francesi per scopi che non lo so...
certamente accanto al desiderio di ristabilire i diritti umani c’erano anche interessi economici, diciamo così. L’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi, Berlusconi si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra".