
Il presunto killer di Villa Pamphili, è riuscito a farsi erogare dal Ministero della Cultura 863mila euro di tax credit per produrre un film, di fatto, a oggi, inesistente. Francis Kaufmann, 46enne americano, ora agli arresti in Grecia, con il suo alias da regista Rexal Ford, ha ottenuto nel 2023 dalle casse dello Stato italiano il contributo per finanziare una pellicola, "Stelle della notte", da un'ora e 42 minuti, che non risulta mai prodotta. Un episodio che riapre le polemiche per una misura, quella del tax credit, che era stata pensata con l'intento nobile di sostenere un settore in crisi, ma che ha finito per finanziare a pioggia film di ogni genere, che magari non sono mai usciti nelle sale, o che hanno avuto pochissimi spettatori e incassi minimi. Storture che avevano spinto il ministero della Cultura a inviare nel tempo alla Guardia di Finanza un elenco di 122 film sospetti che avevano incassato i contributi statali. Pellicole dai costi apparentemente troppo alti, o con documentazione a supporto anomala. Le fiamme Gialle indagano da tempo su quella lista di film, dove però non c'era quello del finto regista Ford. Perché, a quanto fa sapere il mistero, la relativa documentazione non aveva destato sospetti, "non era carente come è stato scritto da qualcuno", viene spiegato. Ma andiamo con ordine.
La domanda per la pellicola di Kauffman, risale al 2020, a prima di conoscere Anastasia Trofimova, la 28enne trovata morta a Villa Pamphili a poca distanza dal corpo di sua figlia Andromeda.
Per la pellicola viene richiesto il tax credit previsto per le opere internazionali che hanno però una coproduzione esecutiva italiana. A produrlo c'è infatti non solo la società fittizia di Kaufmann, la Tintagel Films, ma una casa di produzione italiana, Coevolutions srl, questa sì esistente e riconducibile al manager italiano Marco Perotti. Sul sito di quest'ultima si capisce poco dei lavori fatti. E non c'è traccia del film di Kaufmann. Quel credito comunque era stato "al produttore esecutivo italiano, che ha presentato la domanda preventiva nel 2020 e a consuntivo nel 2023", spiegano ancora dal Mic. Il fatto che nel 2024 o nel 2025 l'opera non fosse ancora uscita, non aveva destato sospetti, perché mentre per i film italiani c'è l'obbligo di uscita in Italia, pena la restituzione del contributo, per quelli internazionali no. E dunque non era scattata alcuna allerta. La documentazione presentata comprendeva tutti i requisiti richiesti, compresa la denuncia di assunzione delle troupe, e pure un link con immagini video del materiale già girato. E ovviamente i documenti di Ford, cioè il passaporto vero con identità fasulla. Comunque "sembrava e sembra tutto regolare", ripetono dal ministero. Che ora ha richiesto alla Coevolution documentazione integrativa, anche per capire cosa ne sia stato di questo film. Se dovessero emergere illeciti, il Mic richiederà la restituzione della somma al produttore italiano, e verrà inviata la segnalazione a Procura e Guardia di Finanza.
Intanto i pm romani, che procedono per duplice omicidio aggravato, hanno acquisito agli atti una mail inviata il 2 giugno da Anastasia alla madre in Russia, in cui le raccontava che "le cose non andavano bene con Rexal Ford". Gli inquirenti chiederanno alla donna, che vive a Omsk, nella Siberia meridionale, tramite rogatoria, ulteriori elementi utili a ricostruire gli ultimi giorni di vita della figlia, del suo rapporto complicato con un uomo dal passato violento, con cinque arresti negli Stati Uniti per aggressioni, di cui forse non era nemmeno a conoscenza. A marzo, Kaufmann aveva cercato affannosamente una barca per raggiungere la Sicilia, usando un alias italiano, "Matteo Capozzi".
Ed è poi a Roma che si presenta come regista e produttore cinematografico, muovendosi con tre carte di credito e tre sim telefoniche, l'ultima delle quali acquistata alla stazione Termini utilizzando il passaporto Usa intestato a Ford.