Lite Pd-Avs su Vendola. In Calabria la fan delle Br

I dem chiedono il passo indietro di Nichi in Puglia, gli alleati fermi sul no. Di Cesare e Lucano capilista

Lite Pd-Avs su Vendola. In Calabria la fan delle Br
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Nichi Vendola rovina i piani di Schlein e Decaro. È tutto pronto per venerdì a Bisceglie: giorno in cui la segretaria darà il via alla campagna elettorale di Antonio Decaro per la presidenza della Regione. Ma per ora il puzzle non si chiude. Festa rinviata? Decaro (e anche Emiliano) chiede il passo indietro di Vendola. Dal fronte Avs non c'è alcuna apertura. Angelo Bonelli fa l'avvocato di Niki: "Quello che sta accadendo in Puglia è surreale. Abbiamo un candidato presidente, Antonio Decaro, al quale confermiamo la nostra stima, che però si arroga il diritto di porre veti sui candidati di altre forze politiche. Questo è irricevibile. Domani, con lo stesso criterio, qualcuno potrebbe dire che Angelo Bonelli non va bene perché troppo rigoroso dal punto di vista ambientale o perché dà fastidio a certi interessi. Ma noi rispondiamo alle nostre elettrici e ai nostri elettori, non ai capricci di un singolo. Lo stesso vale per Nichi Vendola: è un patrimonio politico e culturale per la Puglia e per il Paese, non un nome che possa essere liquidato con un veto personale".

Fratoianni è più esplicito: "Vendola sarà candidato". Decaro non si smuove. L'impasse pugliese non si sblocca. Fuori un cacicco (Emiliano), resta l'altro capobastone (Vendola) da mettere a parcheggio. E da ieri l'ipotesi più accreditata che possa finire come nel caso di Emiliano. Il braccio di ferro è destinato a chiudersi con una pacca sulla spalla di Vendola. E la promessa di un posto in giunta da assessore. Si utilizzerà lo stesso schema usato per Emiliano. Ormai nel Pd considerano per acquisita la candidatura di Decaro: "Non è più in discussione". E alla fine Fratoianni e Bonelli dovranno sacrificare Vendola.

Lo stesso Emiliano ha auspicato il passo indietro di Vendola. Perché lo scenario potrebbe capovolgersi nuovamente. In caso di via libera a Vendola, Emiliano potrebbe rientrare in pista. "Giustamente" fanno sapere i suoi. Il tempo stringe. Mancano 24 ore all'appuntamento di Bisceglie. Schlein vuole chiudere la partita sulle candidature in Puglia. Se dovesse andare tutto all'aria il Pd ha già pronto il piano: Francesco Boccia sarebbe come anticipato dal Giornale pronto a scendere in campo per la guida della Regione. Nel fronte del centrodestra ancora nessuna novità. Il centrodestra come sempre saprà fare sintesi. Per il momento stiamo assistendo alla balcanizzazione della politica sull'altro versante. Doveva essere una passeggiata per gli uscenti, ma gli uscenti sono come i capponi di Don Abbondio che, effettivamente, erano tre. Decaro, Emiliano e Vendola".

Nel caos a sinistra non c'è solo il papocchio pugliese. L'altra grana è in Calabria. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace sospeso per effetto della legge Severino, si candida al Consiglio regionale e guiderà la lista Avs. L'altra capolista è Donatella Di Cesare, ospite fissa di Giovanni Floris ma soprattutto famosa per un suo tweet in memoria della brigatista Barbara Balzerani. Campo largo che in Calabria schiera l'uomo del reddito di cittadinanza: il grillino Pasquale Tridico. Fdi attacca: "Siamo alla fiera degli impresentabili".

Nel centrodestra la partita resta aperta anche in altre regioni. Campania e Veneto in primis. In Campania il vertice atteso per oggi è in bilico. Ma pare che la scelta sia ristretta a tre profili. Due politici: Edmondo Cirielli (Fdi) e Mara Carfagna (Noi Moderati). Per l'opzione del tecnico il nome in campo è quello del commissario Zes Giosy Romano. Forza Italia e Lega spingono per la soluzione civica. Bisognerà capire anche cosa accadrà in Veneto. La Lega vuole un suo uomo per il dopo Zaia.

Fratelli d'Italia non ha ancora rinunciato al sogno: piazzare un meloniano alla guida della Regione leghista. I due nomi su cui scommette Meloni sono Luca De Carlo e Raffaele Speranzon. Infine, la Puglia con la disponibilità messa agli atti da parte del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

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