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"Liti? No, fretta. E lo scudo non è nostro"

Il senatore di FI: "Scarso confronto per i tempi stretti, ma giudizio positivo"

"Liti? No, fretta. E lo scudo non è nostro"

Senatore Gasparri, da più parti si legge di «frizioni» all'interno della maggioranza. Che succede?

«C'è la necessità di fare in fretta, visto che il governo è entrato in carica soltanto a ottobre. Con tutte le emergenze e con questi tempi stretti non c'è tempo per affrontare tutte le questioni che si dovrebbero affrontare. Però l'importante è chiudere entro il 31 dicembre con due terzi della manovra dedicata all'energia pari a 21 miliardi».

Però disappunto e malumori sono trapelati anche da Berlusconi, che ieri parlava di «difficoltà» e chiedeva maggior «condivisione» nei futuri «meccanismi decisionali».

«Ci vorrebbe più collegialità nelle discussioni e nella preparazione delle norme. Sicuramente è mancato il confronto visto i tempi. Alcune questioni, come quella del pos, potevano essere affrontate meglio. O non affrontate. E comunque anche Berlusconi nel suo ragionamento ieri sul Corriere promuove il governo».

Di cosa siete più soddisfatti?

«Delle pensioni minime. Portate a 600 euro per gli over 75. E poi per la decontribuzione per i neoassunti che alla fine passerà da sei a otto mila euro l'anno. Sulle pensioni, però, vogliamo fare molto di più. Ma c'è tutta la legislatura a disposizione».

Per arrivare dove?

«Al tetto di mille euro per le pensioni minime. È la nostra ambizione. Ma ci possiamo arrivare».

Intanto, però, bisogna fare i conti con le incomprensioni fra alleati. Come è successo per il cosiddetto scudo per alcuni reati fiscali, ormai saltato.

«Non voleva essere una norma tesa a cancellare pagamenti, o a creare condoni, bensì a garantire maggiori introiti allo Stato su alcuni pagamenti difficilmente esigibili».

Ma era una vostra proposta come indicano dalla Lega?

«Al Mef ci sono stati incontri tra tecnici del ministero ed esponenti politici di più partiti che, volendo realizzare questa misura, hanno chiesto l'aiuto al ministero della Giustizia per una migliore visione giuridica della misura. Che doveva essere tale da non poter garantire impunità a nessuno e di collegare la cancellazione e il maggior recupero possibile dall'evasione. Come ha perfettamente spiegato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, si è discusso della possibile estinzione dei reati per comportamento riparatorio. Non è affatto un condono».

Quindi il continuo rimpallo del testo dalle stanze dei ministeri alla Commissione bilancio e il ritardo del suo arrivo in aula non rappresenta un problema.

«I problemi e le indecisioni sono la conseguenza della mancanza di un tempo adeguato per il confronto».

Quindi anche sotto Natale sarete in aula a votare?

«Ci sono tantissime categorie professionali che lavorano normalmente sotto Natale, dai carabinieri ai vigili del fuoco. Non è un problema nemmeno per noi».

Quindi l'esercizio provvisorio è scongiurato?

«Non c'è alcun rischio».

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