Una bimba col nome da regina: Ginevra. Ha appena sedici mesi. L'età in cui i papà stravedono per i figli di quell'età. Un amore che doveva proseguire negli anni, diventando parte integrante di entrambi. Ma la magia dell'innocenza - quando i piccoli sorridono e baciano, apparentemente, senza motivo - non potrà più rinnovarsi. Ginevra, da grande, avrebbe regalato ai genitori nuove gioie. E invece non potrà più farlo.
Il padre che ieri, nel napoletano, l'ha presa dalla culla gettandola giù dalla finestra, non è collocabile in nessuna casella; neppure quella più nera del male.
Inutile cercare di capire, inutile coprirlo di insulti. Si cadrebbe solo nel meccanismo socialmente consolatorio di quella che in psicanalisi si chiama «traslazione del mostro»: dare dell'infame all'altro per esorcizzate la parte nascosta di infamità che alberga in ciascuno di noi.
Il padre di Gineva, Salvatore Narciso, 35 anni, è ora piantonato all'ospedale «Cardarelli» di Napoli dove attende che i carabinieri gli formalizzino l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante del rapporto di parentela. Appena sarà dimesso, verrà portato in carcere. Ha ucciso la figlia buttandola nel vuoto, poi si è lanciato anche lui ferendosi gravemente: è in prognosi riservata, ma se la caverà. Che - considerato ciò che ha commesso - equivale a una dannazione eterna. Davanti al magistrato dovrà spiegare il perché di un gesto tanto sciagurato. Ammesso che un perché esista.
Al momento fa fede l'algido verbale dei carabinieri di San Gennaro Vesuviano (Napoli), i primi a trovarsi davanti al corpicino senza vita di Ginevra piombato giù dal secondo piano di una palazzina in via Cozzolino.
Padre e madre della bimba si trovavano momentaneamente nell'appartamento dei genitori della donna: la coppia non abitava infatti lì, ma a Caserta; lui lavorava in uno studio legale, lei è dottoressa.
«Non c'è traccia - spiegano i carabinieri - né di denunce né di liti violente in presenza di parenti o amici». Di certo, però, nella coppia qualcosa non andava, come dimostra il diverbio avvenuto tra i due domenica sera.
«La coppia era in fase di separazione e aveva seri problemi di relazione», raccontano i vicini, che però precisano come «la lite dell'altro giorno non fosse stata violenta» e sicuramente non tale da far ipotizzare la tragedia di ieri mattina. L'uomo, a mezzogiorno, ha aspettato che la moglie Agnese uscisse di casa e poi ha gettato la piccola dalla finestra della cucina, buttandosi nel vuoto subito dopo anche lui.
La bimba è morta sul colpo, lui è
stato soccorso dai sanitari del 118 chiamati dai vicini. Il pm, che ha imposto uno stretto riserbo sulla vicenda, ha già interrogato la moglie e i suoceri di Salvatore Narciso.Davanti al portone , fiori, lacrime e rabbia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.