
C'è meno gente al mare e c'è più gente in montagna: che ci sia un nesso tra le due cose? Forse ci siamo dimenticati di chiedercelo, anche perché le due "notizie" estive (il meno da una parte e il più dall'altra) vengono trattate separatamente ed entrambe in negativo: da una parte per dire che ci stiamo impoverendo (mare) e dall'altra che ci stiamo involgarendo (montagna). Una cosa non esclude l'altra, ma la possibile trasfusione turistica non è l'unica ovvietà che forse abbiamo scordato di cogliere: se tanta gente va in montagna, per esempio, capitano tanti incidenti, mentre, se meno gente ci va, ne capitano di meno. E siccome non c'è mai stata così tanta gente in montagna, è stato il luglio con più incidenti in montagna che si ricordi. E si prosegue. Nell'ansia di stabilire che ci siamo impoveriti, abbiamo dimenticato che il calo di affluenze nelle spiagge è soprattutto di stranieri, e così pure che l'aumento di affluenze nelle montagne è a sua volta soprattutto di stranieri: e che sono loro, spesso, i protagonisti dell'over-turism degenerativo di cui si parla tanto; non c'è gestore di rifugi delle Dolomiti (si scrive come se esistessero solo quelle) che non ve lo confermerà.
I dati diffusi dal Viminale in ogni caso confermano a sorpresa un aumento degli arrivi: quindi abbiamo sbagliato tutto? Non è detto. Come il Giornale aveva scritto a inizio luglio, l'83 per cento degli italiani ha previsto almeno un breve soggiorno estivo contro il 75 per cento degli europei, come e dire che gli europei si sarebbero impoveriti più di noi. Ma non è questo il punto. Ogni indicatore spiega che le vacanze degli italiani stanno cambiando anche per un ridimensionamento economico (non certo da quest'anno) ma soprattutto perché preferiscono vacanze più brevi e prudenti con tendenza a rimanere entro i confini nazionali, anche per i rincari dei voli di linea; nel 2019 oltre il 60 per cento degli italiani faceva una vacanza lunga (7 giorni o più) mentre prevale, oggi, un approccio più attento, spesso soggiornando in strutture alternative come B&B, agriturismi o case in affitto. Di contro, parentesi, il turismo internazionale non cala per niente: eravamo il terzo Paese al mondo (dopo Spagna e Usa) e lo siamo rimasti.
Come spiegava Federconsumatori, una famiglia di quattro persone (2 adulti e 2 bambini) se vuole che andare al mare potrebbe spendere circa 6.500 euro tutto compreso, mentre in montagna potrebbe spenderne circa 4.779: fine della discussione sul perché la gente vada di più in montagna.
Aggiungendo, a dirla tutta, che in montagna il panorama è gratis, e che, visto quanto abbiamo avvicinato la gente alla montagna, non c'è da stupirsi se poi la gente in montagna ci vada: l'abbiamo resa comoda, c'è la fila agli impianti di salita perché li abbiamo costruiti, e se un sentiero è diventato una pista per biciclette non possiamo lamentarci se poi ci troviamo dei cicloturisti. Dopodiché la gente appare stupida ovunque si faccia massa, ma c'è qualcosa che non sapevamo?