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La lode di Saviano per Riace il "modello" pieno di ombre

Altro che "accoglienza da imitare": due relazioni smontano il sistema e il sindaco della città è indagato

La lode di Saviano per Riace il "modello" pieno di ombre

Forse Roberto Saviano dovrebbe usare maggiore cautela quando si erge a difensore di qualcuno. È vero: il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha dato vita a un modello di accoglienza unico al mondo e, anche per questo, è stato inserito dalla rivista Fortune tra le 50 personalità più influenti del pianeta.

Ma quello stesso modello, che ha permesso a centinaia e centinaia di profughi di costruirsi una nuova vita, non sembra privo di criticità e zone d'ombra. Nell'ultimo editoriale su Repubblica, in cui celebra i progetti realizzati dal sindaco detto «U curdu», Saviano, tuttavia, non sembra voler dare il giusto peso ai rilievi che due diverse istituzioni Prefettura di Reggio Calabria e Procura di Locri hanno mosso nei confronti di quel sistema.

Nella prima relazione della Prefettura di Reggio Calabria, venivano infatti sottolineate diverse anomalie, in particolare rispetto all'attivazione di convenzioni, stipulate tra il Comune di Riace e diversi enti, che sarebbero state avviate a chiamata diretta, quindi «con criteri di selezione ampiamente e assolutamente personali e discrezionali», in modo non conforme «ai principi di imparzialità e trasparenza».

Altre criticità riguardavano casi in cui i migranti continuavano a essere ospitati a Riace oltre il limite massimo consentito o in cui le fatturazioni risultavano prive delle necessarie «pezze d'appoggio».

Saviano, però, sorvola su tutti questi particolari e preferisce fornire le coordinate bancarie per sostenere la raccolta fondi a favore del paese della Locride e lanciare il suo entusiastico appello: «Andate a Riace!».

Lucano attualmente è indagato dalla Procura di Locri proprio per il modo in cui avrebbe gestito quel modello di accoglienza. Le accuse a carico del sindaco sono abuso d'ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini, tra l'altro, avrebbero messo in luce diverse stranezze anche rispetto al rapporto del Comune con le coop, alcune delle quali avrebbero ricevuto le liquidazioni relative al bando per la gestione del progetto Sprar 2017-2019 ancora prima della scadenza delle domande.

Per Saviano, però, in tutta questa vicenda la parte del cattivo l'avrebbe recitata solo Il Giornale, che, sulla scorta di quella relazione ufficiale, avrebbe fatto partire «la macchina del fango che parla di "business Riace" e "Parentopoli"». Lo scrittore, dopo aver liquidato in fretta i risultati della prima relazione della Prefettura, preferisce sottolineare con enfasi gli esiti della seconda, in cui viene evidenziato «il carattere unico del modello riacese», un «microcosmo strano e composito che ha inventato un modo per accogliere e investire sul futuro». Come dire: i giudizi degli organi dello Stato si rispettano.

Ma solo quando conviene.

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