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L'offensiva del Pd contro Salvini: "Sta con violenti e no-vax"

Dal Nazareno alzano i toni: "Questa volta ha passato il segno". E la dem Morani annulla la partecipazione alla festa della Lega

L'offensiva del Pd contro Salvini: "Sta con violenti e no-vax"

Continuano a volare stracci tra il Partito democratico e la Lega. Dopo lo scontro a distanza avvenuto in mattinata, dal Pd alzano i toni e si rivolgono durissime accuse nei confronti del Carroccio. Nello specifico è Matteo Salvini a finire nel mirino di fonti del Nazareno, che non usano mezzi termini per attaccarlo frontalmente e infuocare ulteriormente gli animi. I dem fanno notare che è proprio il partito di via Bellerio ad aver messo il bastone tra le ruote al governo Draghi: il riferimento è all'astensione dei ministri leghisti in Cdm sulle riaperture. E rimarcano anche come "importanti dirigenti nazionali" abbiano sfilato "al fianco dei no-vax, ai negazionisti e coloro che sono contrari al green pass", nonosta la Lega in Consiglio dei ministri abbia "votato a favore del provvedimento".

Dunque il Partito democratico non ci gira attorno e denuncia che quello del Carroccio è il solito gioco "di lotta e di governo a cui siamo abituati". A tutto ciò però si aggiunge una sottolineatura di non poco conto, che testimonia come la situazione sia davvero delicata, fragile ed escandescente: "Questa volta con la contiguità con violenti e i no-vax Salvini ha passato il segno". Una critica pesantissima che sfocia poi nel rinfacciare che i leader del movimento Io Apro, ricevuti dal leader leghista, "alcuni giorni dopo erano sotto casa del coordinatore dei sindaci Pd Matteo Ricci spaventando la sua famiglia".

Niente Pd alla festa leghista

Come se non bastasse, si somma pure il passo indietro di Alessia Morani. La deputata del Pd non parteciperà più al dibattito sull'immigrazione alla festa della Lega di Milano Marittima, in programma domani. "Avevo già disdetto ieri la mia presenza a causa delle votazioni in programma alla Camera sulla riforma della giustizia. Ma oggi, leggendo le dichiarazioni di Salvini, la mia partecipazione sarebbe stata inopportuna", ha spiegato l'esponente dem. L'ex ministro dell'Interno ha così commentato il dietrofront: "Penso che sopravviverò. Ce ne faremo una ragione. Noi li abbiamo invitati".

Dalle prime ore di oggi è andata in scena una rissa dialettica tra Salvini e Letta: il primo ha accusato il segretario del Partito democratico di fare "da palo" al "Conte sabotatore"; il secondo ha replicato sostenendo che ha utilizzato "il linguaggio col quale probabilmente sei abituato a parlare con i tuoi consiglieri facili di pistola". Il numero uno della Lega poi ha rincarato la dose: "All'esordio del governo, Letta si è messo la felpa dei tipi che mi mandano a processo. Il permaloso è lui, ha il nervo scoperto".

"Il Papeete gli dà alla testa"

Fonti del Partito democratico sono scatenate e tengono a ribadire all'Adnkronos che il Pd si è battuto per trovare una mediazione con tutti i partiti di maggioranza sulla riforma della giustizia. Senza far mancare le solite stoccate a Salvini: "Il Papeete gli dà alla testa. Anziché parlare di ''pali' e 'sabotaggi', con un linguaggio che forse usa con i suoi dirigenti facili alle armi, Salvini sia serio".

Per il dem Francesco Boccia "il Papeete gli fa quest'effetto", ovvero "deliri fatti di frasi offensive e scomposte".

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