C'è anche l'ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio, tra i 27 arrestati nel corso dell'operazione "Artemisia", che ha portato alla luce una loggia massonica segreta a Castelvetrano. Secondo gli inquirenti, l'associazione era "capace di condizionare la politica e la burocrazia". Francesco Cascio, accusato di aver favorito l'organizzazione, è finito agli arresti domiciliari.
L'ex presidente dell'Assemblea regionale, aveva anche ricoperto la carica di presidente del Parlamento siciliano dal 2008 al 2012 e, in passato era stato deputato nazionale, dal 1994 al 1996. Nel 2012, il polito era stato coinvolto in un'inchiesta per uno scambio di voti, relativo alle elezioni regionali e, nell'ottobre del 2016, era stato condannato dal gup di Palermo a 2 anni e 8 mesi e sospeso dall'Ars. Ma, nel dicembre di due anni fa, era stato assolto e poi riabilitato, come ricorda il Fatto quotidiano.
In uno spot del 2011, Cascio parla dei "grandi uomini disposti a rinunciare alla propria vita per il bene comune", che hanno reso grande la Sicilia.
E sosteneva che dovesse essere la politica "che deve pensare al bene comune", quella "politica responsabile, costruita per la gente, intesa come arte del possibile".Parole che stonano con quanto sta emergendo in queste ore dalle indagini dei carabinieri.
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