Londra, fine del "liberi tutti": scatta il piano B. Mascherine, telelavoro e arriva il green pass

Per la prima volta via al certificato: servirà solo per discoteche e grandi eventi

Londra, fine del "liberi tutti": scatta il piano B. Mascherine, telelavoro e arriva il green pass

Fine del «liberi tutti». A distanza di 5 mesi dal «Freedom Day», il giorno della libertà in cui gli inglesi erano tornati alla piena normalità sparite mascherine, lavoro da casa e distanziamento - Boris Johnson è costretto a passare al piano B, che aveva voluto evitare come la peste. Già la variante Delta aveva costretto a qualche ritocco, con il ritorno delle mascherine sui mezzi pubblici e nei negozi. Omicron, «che si diffonde molto più rapidamente», fa il resto. A partire da lunedì, il governo reintroduce gran parte delle restrizioni anti-Covid, dal telelavoro (consigliato) alle mascherine nei luoghi pubblici (non solo negozi, ma anche cinema e teatri) fino all'introduzione - è la prima volta - di una sorta di green pass (l'Nhs Covid pass) anche se solo per discoteche, luoghi affollati e grandi eventi. Altra novità: niente quarantene ma tamponi quotidiani per i contatti dei contagiati.

L'annuncio, secondo le malelingue, è arrivato ieri anche per coprire il patatrac dello scandalo di Natale 2020. Ironia della sorte - nomen omen - la portavoce del governo, Allegra Stratton, si è dimessa fra le lacrime, qualche ora prima dell'annuncio di Johnson, per aver sghignazzato alle spalle degli inglesi un anno fa. «Mi pentirò delle mie considerazioni per il resto dei miei giorni», ha detto affranta. In un video diffuso da Itv, la portavoce commentava fra le risate, durante una finta conferenza stampa lo scorso dicembre, uno dei due presunti party avvenuti lo scorso Natale e che stanno facendo tremare l'esecutivo perché si sarebbero svolti mentre il Paese era in lockdown, tra brindisi e regali scambiati dallo staff di Downing Street alla faccia di chi era costretto a stare a casa. «Era solo un incontro d'affari. Nessuna festa, solo formaggio e vino», dice nel filmato della vergogna, inscenando la finta risposta ai giornalisti, per poi esplodere in una grassa risata parlando della festa di qualche giorno prima, mentre gli inglesi sono chiusi in casa.

Il primo ministro si è scusato in Parlamento per il filmato ma ha garantito che la festa incriminata non c'è mai stata. La sterlina, nel frattempo, ha toccato i minimi del 2021, segno di una giornata nera per la Gran Bretagna, ma soprattutto per BoJo. Il copione, d'altra parte, si ripete. L'Inghilterra deve cambiare rotta per fronteggiare la variante Omicron, i cui casi crescono di giorno in giorno (568 accertati finora, «ma si stima siano circa 10mila»). I contagi totali nelle ultime ore sono stati oltre 51mila, i decessi 161. «Senza un intervento - hanno avvisato gli esperti di Sage, i consulenti scientifici del governo - si potrebbe arrivare a mille ospedalizzazioni al giorno entro fine anno». Tanto che gli scienziati come Neil Ferguson non escludono più nemmeno un nuovo lockdown.

L'altro problema sta diventando la credibilità del governo.

Come può introdurre nuove restrizioni se un anno fa rideva alle spalle dei cittadini che aveva chiuso in casa? Boris continua a negare che ci sia stato alcun party. Ma se ci fossero le prove, BoJo potrebbe aver perso l'autorità per chiedere altri sacrifici agli inglesi.

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