
"La cittadinanza facile per gli immigrati è quella di oggi, la nostra proposta vuole agganciarla al merito scolastico, non solo alla frequenza per 10 anni ma al profitto, quindi in qualche modo è più restrittiva". Per Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, c'è da sciogliere un grosso equivoco sullo Ius scholae, che il leader azzurro Antonio Tajani rilancia anche a costo di dividere la maggioranza e attirare la disponibilità "pelosa" di Pd e M5S .
L'Italia è già il Paese europeo che concede più cittadinanze ogni anno, dicono gli avversari della vostra riforma, perché cambiare?
"Proprio questo dimostra che la legge attuale non è la migliore, per l'automatismo alla maggiore età, e si può fare di meglio, non nel senso indicato dalla sinistra che vorrebbe scendere da 10 a 5 anni, ma in quello opposto".
Ci spieghi meglio che cosa vorreste correggere.
"Attualmente alcuni immigrati iscrivono i figli a scuola, che poi non ci vanno, non studiano, magari vengono bocciati, poi vengono riscritti e, comunque, quando compiono 18 anni possono chiedere la cittadinanza italiana. Noi vogliamo di più, costruire le basi, con lo studio della nostra lingua e della nostra storia, di una vera integrazione, proprio come prevede il programma di centrodestra".
Ma allora perché gli alleati, in primis la Lega ma ora anche FdI, si oppongono?
"La nostra proposta l'abbiamo fatta all'inizio con Fdi, che fino a giugno 2022 era d'accordo, poi ci sono state le elezioni e nel programma abbiamo inserito l'integrazione per gli immigrati. La Lega è sempre stata contraria ed evidentemente ora FdI non vuole che ci siano problemi. C'è una grande differenza tra clandestini e immigrati regolari che contribuiscono allo sviluppo del Paese. Noi vogliamo tolleranza zero da un lato e integrazione massima dall'altro".
La premier sembra chiudere il discorso dicendo che ci sono altre priorità.
"Anche per noi ce ne sono e non cancelliamo certo riforme che ci stanno a cuore come quelle su giustizia, fisco, burocrazia. Ma contemporaneamente, può esserci il dibattito sulla cittadinanza. Nel programma anche il terzo mandato non c'era, ma ne abbiamo discusso e votato difformemente. È normale in una coalizione che ci siano posizioni diverse".
Per il dem Delrio se Fi avvia l'iter della proposta in Parlamento si può trovare una convergenza e il leader del M5S Conte sarebbe pronto a sedersi al tavolo. Vi imbarazza questa compagnia?
"No, affatto. Significherebbe che loro hanno cambiato idea sullo Ius soli e dopo la bocciatura del referendum sulla cittadinanza in 5 anni. Delrio, se vuole, può iscrivere lui la proposta, con un testo base condiviso, sapendo però che non siamo disponibili a nessuna mediazione".
Si parla di maggioranza alternativa
"Macché, loro lo fanno strumentalmente e non ci facciamo dettare l'agenda dalla sinistra.
Quella delle opposizioni è un'operazione per confondere le acque e dividere la maggioranza, che non riuscirà mai, perché anche se abbiamo idee differenti su alcune questioni noi restiamo uniti e Fi che ha fondato il centrodestra non intende creare nessuna difficoltà al governo. Vogliamo invece convincere gli alleati e magari anche la sinistra, che la nostra proposta migliora l'integrazione degli immigrati. Continuando a spiegare, ci riusciremo".