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L'orgoglio del centrodestra: cento flash mob silenziosi

Oggi in piazza a numero chiuso. A Roma presenti Tajani, Salvini e Meloni. Dirette social per seguire l'evento

L'orgoglio del centrodestra: cento flash mob silenziosi

Flash mob silenziosi, cento piazze collegate, a Roma un enorme tricolore, ma tante bandiere italiane a fare da filo conduttore dell'evento anche nel resto del Paese. Sarà un antipasto, un primo assaggio di un vero ritorno alla politica di strada la manifestazione «diffusa» del centrodestra che si svolgerà oggi, in coincidenza con la Festa della Repubblica, in tutta Italia. Un primo appuntamento in vista della vera adunata che prenderà corpo il 4 luglio al Circo Massimo quando sarà possibile - o almeno si spera - tornare ad adottare le modalità classiche di una normale adunata politica, con presenze non (troppo) contingentate e un palco da cui esporre le proprie idee.

Questa volta ci si limiterà a una diretta social e a un appuntamento in cui il centrodestra tornerà a riprendersi la scena in maniera unitaria. Un tasto, quello dell'unità, sul quale la coalizione è pronta a battere con forza, rivendicando la capacità di lavorare insieme, pur nella diversità di approccio come ad esempio sull'utilizzo dei fondi europei. Un valore aggiunto in vista della tornata di elezioni regionali di metà settembre e un elemento fondamentale per riconquistare quella centralità che l'emergenza sanitaria ha giocoforza sottratto per diverse settimane alla coalizione.

Le manifestazioni del centrodestra all'insegna dello slogan «L'Italia non si arrende - Orgoglio Italiano», saranno «simboliche», precisa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, nel video appello nel quale spiega le ragioni di questi flashmob (a numero chiuso per evitare rischi sanitari). E il capogruppo di FdI, Francesco Lollobrigida aggiunge: «Nel giorno della Festa della Repubblica vogliamo dare voce a tutti coloro famiglie, imprenditori, artigiani, commercianti, lavoratori autonomi che pur sentendosi abbandonati dal governo non vogliono arrendersi all'idea di una Nazione in declino». L'appuntamento principale è quello previsto dalle 10 del mattino in piazza del Popolo a Roma, dove si ritroveranno i leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni, e Antonio Tajani. In piazza a Roma ci saranno 3-400 persone, quasi tutti parlamentari e dirigenti di partito, ai quali verrà dato un badge per certificare la loro appartenenza al numero chiuso previsto per non alimentare possibili contagi.

Nelle regioni, i governatori leghisti e di centrodestra saranno in piazza ma la presenza non sarà obbligatoria. Il lombardo Attilio Fontana, ad esempio, diserterà l'evento milanese per impegni istituzionali (visita del presidente Mattarella a Codogno) mentre Luca Zaia non ha ancora sciolto la riserva a causa di precedenti impegni. Giovanni Toti, invece, sarà in Largo Pertini a Genova.

La chiave comunicativa dei flashmob sarà ovunque il tricolore nazionale. I promotori dell'iniziativa avevano chiesto di poterla concludere andando a deporre una corona di fiori sotto il monumento al Milite ignoto all'Altare della Patria. Iniziativa frustrata dal veto del cerimoniale di palazzo Chigi. Dentro Forza Italia si fa notare che le modalità soft sono merito della posizione ferma tenuta da Silvio Berlusconi. Renato Brunetta, comunque, parla di «giornata unificante». E Marco Marin fa notare che «la forza del centrodestra è proprio nel saper offrire agli Italiani un'offerta plurale. Noi di Forza Italia rappresentiamo i valori moderati, popolari, cattolici liberali, europeisti che sono parte fondante del nostro dna.

Valori di cui andiamo orgogliosi e a cui non rinunceremo mai».

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