L'oro dei gettoni Rai taroccato da Etruria Altra bufera sulla banca

L'istituto di Arezzo coinvolto nel dissesto fornisce il metallo alla Zecca. Ma «Report» svela: mancano 5 grammi ogni chilo

Riceviamo e pubblichiamo:

In replica alle notizie diffuse a partire dal 23 aprile, in merito alla forniture di lingotti d’oro alla Zecca di Stato, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa precisa che: la Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa (come, in precedenza, la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio So. Coop.) è fornitore dell’Istituto Zecca e Poligrafico dello Stato Spa, di lingotti di oro certificati con finezza esclusiva 999,9 e prodotti da raffinerie iscritte nella lista del “London Good Delivery”; tali lingotti, e tutti quelli commercializzati dalla Banca sono stati e vengono tuttora acquistati presso primarie controparti bancarie internazionali e/o operatori altamente specializzati. Ciascun lingotto è caratterizzato da una propria punzonatura che riporta il peso, la numerazione univoca, la finezza (nella fattispecie che attesta il titolo 999,9) ed il marchio della raffineria produttrice; nelle operazioni di compravendita del metallo, la Banca opera quale mero intermediario e non è vero che essa effettua alcun intervento di lavorazione sui lingotti; in qualità di principale Banca Italiana per intermediazione di oro, in oltre 40 anni l’Istituto non ha mai ricevuto alcuna contestazione in ordine al grado di purezza del metallo negoziato.

Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa

Non è tutto oro quello che luccica. I famosi gettoni della Rai, quelli con cui vengono pagati dal lontano 1955 i vincitori dei giochi a premi, non mantengono quel che promettono: per ogni chilogrammo ci sono 995 grammi di oro fino e circa 5 grammi di un altro metallo, meno prezioso. Dunque ogni mille grammi se ne perdono inspiegabilmente 5 e i mitici gettoni hanno una composizione che non corrisponde affatto a quello che la Zecca certifica su ogni pezzo: oro 999,9. È un danno d'immagine gravissimo per la Tv di Stato, ma è anche o potrebbe essere una frode in commercio, come ha raccontato il programma Report, nella puntata andata in onda ieri sera su Rai3 e anticipata dal Corriere della sera. Attenzione: oltre a sporcare una fiaba che tutti abbiamo ascoltato in questi lunghi anni, la storia, più incredibile di una fiction, sembra fare cortocircuito con la cronaca: Sigfrido Ranucci di Report ha infatti scoperto che la stragrande maggioranza dei lingotti da cui si ricavano i gettoni arriva da Banca Etruria, l'istituto di Arezzo da mesi al centro di una crisi gravissima. Non bastava il suicidio di un piccolo risparmiatore che ha perso tutto affidandosi alla banca toscana e non bastavano nemmeno le polemiche sul ruolo che ad Arezzo ha avuto Pier Luigi Boschi, papà del ministro Maria Elena.

Ora ci si interroga su quest'altro capitolo, scivolosissimo e imbarazzante. Tutto comincia quando la signora Maria Cristina Sparanide vince 100mila euro in gettoni nel corso della trasmissione «Red or black» di Raiuno. La donna riceve una lettera della Zecca che comunica di aver coniato per la ricompensa 4 gettoni da 20mila euro. I conti non tornano: che fine ha fatto il previsto quinto gettone, pari a 20mila euro? La risposta, scontata e disarmante, chiarisce il mistero che non c'è: se n'è andato in tasse. Ma purtroppo non è finita perché il conto si allunga pericolosamente con l'aggiunta di altre due voci: l'iva e il calo del peso per la fusione. Risultato: il malloppo si assottiglia fino a scendere a quota 64mila. Un terzo abbondante in meno. Ma fin qui siamo solo al cospetto del Grande fratello fiscale. È subito dopo che inizia un'altra vicenda, ancora tutta da chiarire: la vincitrice fa analizzare i gettoni da un'azienda orafa. Il risultato supera le più pessimistiche previsioni: l'oro è puro ma meno di quel che dovrebbe: 995 grammi per chilo e non 999,9 come marcato su ogni gettone. Che cosa è successo? Qualcuno ha truffato Sparanide, ma chi? Comincia il più classico scaricabarile all'italiana. Report intervista Maurizio Fattaccio, responsabile affari fiscali della Rai, e Fattaccio respinge le accuse: la tv compra dalla Zecca e paga, è il caso di dirlo, a peso d'oro i gettoni. Insomma, la Rai è vittima dell'inganno, esattamente come Maria Cristina Sparanide. Il passaggio successivo è alla Zecca che però si rifornisce da due banche. Uno su tutte: Etruria, l'istitut dell'oro per eccellenza. Qualcuno ha fatto il furbo, sottraendo un piccolo ma prezioso quantitativo di oro ad ogni carico di metallo destinato alla Zecca? Report fa analizzare altri campioni e i risultati sono sempre uguali: siamo davanti a oro 995 e non 999,9.

Sembra di sognare, ma le cifre in gioco sono altissime: Milena Gabanelli svela che la Rai acquista ogni anno fra i 6 e i 10 milioni di euro in gettoni. L'ammanco, spalmato nel tempo, potrebbe essere colossale. E potrebbe aggiungere un altro paragrafo al disastro senza fine di Banca Etruria.

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