Cronaca locale

L'ostia dalla chierichetta: bufera sul prete

Fedeli indignati dalla scelta del parroco che si difende: "Lei più pura di tanti peccatori"

L'ostia dalla chierichetta: bufera sul prete

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Un conto è se le avesse chiesto di confessare i fedeli. Se ognuno degli accorsi alla messa di domenica scorsa nella chiesa santi Vito, Modesto e Crescenzia nella frazione Ossanesga a Valbrembo (Bergamo), l'avesse «sporcata» riversandole addosso tutti i suoi peccati. Ma che abbia scatenato tante polemiche il fatto che il parroco abbia affidato a una bimba (la chierichetta) la distribuzione della Comunione un po' stupisce. Don Eros Accorigi (che già dal nome suggerisce gesti non banali) ha comprensibilmente spiegato che, a suo avviso, la bimbetta gli pareva «la più pura di cuore in mezzo a tanti peccatori» e ha anche raccontato da cosa fosse nata la sua scelta «Ero rimasto senza ministro straordinario della Comunione. Ho pensato di chiedere alla bimba che mi stava servendo Messa come chierichetta». Ma visto che nell'arco di una settimana, con il video del momento della celebrazione che ha fatto il giro dei social, la Curia di Bergamo è stata sommersa dalle lamentele, ecco che il Don è stato costretto a ribattere «non mi pare che sia stata vilipesa l'Eucarestia non mi pare proprio». E, pur ammettendo che si è trattato di una «forzatura», comunque domanda: «Non mi sembra di avere fatto nulla di male. O no?».

In realtà, a poter sostituire o aiutare il parroco nella distribuzione dell'Eucarestia sono solo i ministri straordinari, ad esempio, le suore. E possono essere ammessi quando un parroco è impossibilitato a farlo presso i malati o in caso di celebrazioni particolarmente affollate.

Ma dalla Curia sono intervenuti il vicario generale don Davide Pelucchi e l'ufficio liturgico, esortando il parroco a non ripetere più questo comportamento. Sembra che la reazione nei confronti di Don Eros sia stata inevitabile dopo l'indignazione espressa dai «puristi» del diritto ecclesiastico che lo hanno definito addirittura un «orrore liturgico», e anche dai fedeli più «laici» per i quali comunque una cosa del genere non è «né ammissibile né comprensibile».

Come forse tutta questa insurrezione scandalizzata.

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