Lucarelli stronca la rivista: "In fuga come dalla Siria"

La giornalista lasciò Rolling Stone

Lucarelli stronca la rivista: "In fuga come dalla Siria"

Milano - «Sono stata tre mesi a Rolling Stone e francamente un appello per una società aperta, libera e moderna me lo sarei aspettato più da Erdogan che dal mondo Rolling Stone Italia». È tranchant Selvaggia Lucarelli (nella foto) nell'attacco lanciato su Facebook alla rivista che ha raccolto intellettuali, star e starlette al grido «Noi non stiamo con Salvini» stampato sulla copertina arcobaleno. La giornalista, in un lungo post sul social network, racconta di essersi dimessa dopo tre mesi perché l'unica cosa solidale che aveva trovato era la macchinetta del caffè, «che distribuisce caffè a tutti». Ancora: «Non avevo mai visto un ambiente di lavoro così tossico, illiberale, ostile, scorretto». Segue un elenco di articoli che le sono stati bloccati, angherie su lavoratori e lavoratrici (anche con figli), fughe in strada all'arrivo degli ispettori della previdenza, umiliazioni che Lucarelli ha rinfacciato all'editore prima di abbandonare il luogo di cotanti delitti. Allora «da voi la copertina di sinistra proprio no». Prima conclusione: «Per rimanere in tema di umanità, c'è più gente che negli ultimi anni è scappata da Rolling Stone che dalla Siria». E ancora: «Amici di Rolling.

Se fate una copertina di sinistra, parlando di libertà, accertatevi di praticare tutto ciò che vi rende così diversi da Salvini». Seconda conclusione: «Detesto Salvini ma almeno lui è quello che è, senza doppia morale. E se ne ha una doppia, nel suo caso, quella nascosta non può che essere migliore di quella che mostra».

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