Luci spente per risparmiare ma Parigi ora teme i criminali

Le città francesi tagliano i costi dell'elettricità pubblica. La Ville Lumière non vuole cedere: prima la sicurezza

Luci spente per risparmiare ma Parigi ora teme i criminali

La chiamano sobrietà energetica. Ma come la mettiamo con la Ville Lumière? Dalla scorsa notte, infatti, niente illuminazione notturna in buona parte dell'Esagono. Da Tolosa (che dalla mezzanotte alle 5 spegne la maggior parte dei lampioni) a Lione (che dalle 2 alle 4,30 fa lo stesso, dalla domenica al mercoledì) sono decine le città francesi che hanno scelto di far fronte all'impennata dei prezzi dell'energia tagliando i costi dell'elettricità pubblica.

Parigi dice no. O meglio, «nì». La città delle luci, una delle prime capitali europee a far funzionare l'illuminazione con il gas, si ribella al risparmio energetico tout-court, con uno stratagemma: scollegherà solo gli annunci pubblicitari luminosi nelle sue strade; e solo dal 1° dicembre, dalle 23,45 alle 6 del mattino, come da delibera del consiglio comunale.

Se il governo chiede infatti uno sforzo collettivo a tutte le città d'Oltralpe, dove da ieri si consigliano abiti chiari o catarifrangenti per chi gira a piedi o fa jogging notturno, oscurare i lampioni di Parigi non significherebbe solo ridimensionare l'aspetto romantico di ogni «promenade», o ammainare agli occhi del mondo il vessillo (visuale) di quell'illuminismo tanto caro al presidente Macron, ma ingenererebbe un serio problema di incolumità; specialmente di notte, con spicchi di quartiere trasformati in terra di nessuno.

Parigi lascia dunque l'interruttore acceso, preferendo la sicurezza all'ecologia di bandiera. Nessuna modifica sostanziale all'intensità dell'illuminazione pubblica su strada (salvo gli edifici comunali, spenti alle 22). Chiede uno sforzo (simbolico) a negozi, uffici e associazioni: chiusi i locali, insegne e schermi luminosi disattivati, pena una sanzione da 750 a 1.500 euro. Poi, a dicembre, via allo stop notturno delle lumeggianti pubblicità su strade e mezzi pubblici, dalle 23,45 alle 6; compresi i pannelli retroilluminati di edicole e pensiline dei bus (circa 3mila schermi digitali e 1.630 cartelloni pubblicitari). I lampioni restano però in funzione, limitando il colpo d'occhio da oscuramento che pesa invece sul resto dell'Esagono.

Spegnimento notturno delle luci pressoché totale nei Pirenei Orientali, poi da Clermont-Ferrand e fino a un villaggio di 500 anime nell'Isère. Buio. L'illuminazione pubblica è la seconda voce di spesa (dopo gli edifici) nel bilancio energetico dei comuni, ricordano i pasdaran del taglio. E quando si è saputo che Parigi aveva sostanzialmente derogato all'invito presidenziale a risparmiare sulle bollette, gli abitanti di altre città sono insorti sui social, rispolverando ironicamente l'espressione «C'est ne pas Versailles ici!», resa celebre nel 2019 da pubblicità tv della TotalEnergies. Quella in cui un padre di famiglia girava per la casa spegnendo ogni lampada gridando «Qui non siamo a Versailles!», per risparmiare.

Il resto della Francia affronta infatti un salto nel buio. Lille già da inizio settembre ha spento gli edifici pubblici di notte, lasciando «accesa» solo la Grand Place e quella dell'Opéra. Marsiglia ha «abbuiato» i monumenti alle 22,30, tranne la basilica. Persino ponti, chiese e musei «oscurati» a Lione, col vicesindaco verde che lancia un j'accuse alla capitale: «Non possiamo lasciare le luci accese solo per fare scena...».

Ha iniziato Strasburgo, ad abbassare l'intensità dell'illuminazione dal 25 ottobre, in un processo graduale che da questa settimana si estende da nord a sud. La Ville Lumière non cede però al «coprifuoco» diffuso. E per dare una mano alla «austerity», con cui il presidente Macron punta a far risparmiare alla Francia il 10% di energia, taglia solo un po', con la Tour Eiffel e il Louvre al buio un'ora e un quarto prima.

«Parigi resterà sempre la città delle luci», ha spiegato la sindaca Anne Hidalgo. E in tutta risposta, sono partiti i blitz di certi ecologisti, per «staccare» la luce a palazzi e boutiques. Dagli Champs-Elysées al Marais.

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