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L'Ue lancia l'allarme: "Con la Brexit buco di 10-11 miliardi l'anno"

Lo afferma il commissario al Bilancio Guenther Oettinger. Dopo la Brexit saranno necessari tagli al bilancio per almeno 10 anni

L'Ue lancia l'allarme: "Con la Brexit buco di 10-11 miliardi l'anno"

La notizia è di quelle clamorose. Secondo quanto riferito dal commissario responsabile del bilancio comunitario, Guenter Oettinger, "con la Brexit non avremo più le entrate del Regno Unito. Mancheranno 10-11 miliardi ogni anno". La dichiarazione del commissario è stata rilasciata durante la presentazione del documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'Ue.

"Se vogliamo avere le idee chiare" sul nuovo bilancio pluriennale dopo il 2020 "dobbiamo conoscere le conseguenze esatte della Brexit e quali sanno le fatture da pagare", ha aggiunto.

Dunque l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea non si limiterà a creare problemi strettamente procedurali, ma anche economici. Tanto che il commissario ha chiesto a Parlamento e governi di rinviare alla primavera-estate 2018 la presentazione della proposta sul prossimo quadro finanziario multi-annuale.

"A quel punto conosceremo le conseguenze finanziarie della Brexit", le parole del commissario Oettinger, che ha espresso così le sue preccupazioni circa le conseguenze finanziarie prodotte dal referendum britannico del 23 giugno 2016.

Nel suo intervento, il commissario Ue al bilancio ha rassicurato il personale dell'Unione su possibili tagli. Ciò "metterebbe a rischio il buon funzionamento delle istituzioni", mentre verranno cancellati gli sconti agli Stati membri legati al cosiddetto "rimborso britannico", che cesserà a seguito dell'uscita della Gran Bretagna dalla Comunità europea.

Tra le soluzioni pensate per rimediare all'ammanco di 10-11 miliardi annui (il Regno Unito era un "contributore netto"), nel documento presentato da Oettinger si propone di realizzare una misura che porterebbe al passaggio dai bilanci strutturati su 7 anni a 5 anni, per allinearli alla durata del mandato di Parlamento e Commissione Ue.

Ciò per rimodulare più fcilmente la spesa in base a necessità contingenti quali la lotta al terrorismo o la gestione dell'emergenza migranti.

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