Guerra in Ucraina

L'Ue promette 42 caccia a Kiev (ma ci vorranno ancora mesi). Zelensky esulta: "Una svolta"

Il sorriso di Mette Frederiksen a bordo di un caccia, la stretta di mano di Mark Rutte, ma soprattutto il nulla osta di Joe Biden. L'Ucraina avrà gli F-16

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Il sorriso di Mette Frederiksen a bordo di un caccia, la stretta di mano di Mark Rutte, ma soprattutto il nulla osta di Joe Biden. L'Ucraina avrà gli F-16, e Zelensky, che è volato prima nei Paesi Bassi, e successivamente in Danimarca, parla di «giornata storica». Saranno 61 i caccia F-16, 42 olandesi e 19 danesi, che Kiev riceverà in base all'accordo raggiunto con i due alleati in tre tranche entro il 2025. «Siamo solo all'inizio», commenta il presidente ucraino, utilizzando un'espressione dal duplice significato: è la prima di tre forniture, oppure si parte con l'addestramento, ma ci vorrà tempo. Secondo il contenuto di un documento dell'Air Force potrebbero infatti essere necessari fino a dieci mesi per formare gli equipaggi. Dei 70 piloti selezionati per volare sui caccia prodotti dalla Lockheed-Martin, almeno una trentina dovrà frequentare corsi di inglese tecnico-aeronautico per quattro mesi nel Regno Unito (pilotando Eurofighter Typhoon), e questo ritarderà l'inizio dell'addestramento operativo in Danimarca, la cui durata è prevista in sei mesi. I media di Kiev tuttavia sono convinti che il primo stormo di una decina di jet potrà essere operativo a gennaio, magari utilizzando anche i jet svedesi Gripen, sui quali pende il disco verde gli Stati Uniti. Gli F-16 colpiranno il territorio russo? Per Zelensky «la missione specifica è proteggerci. Abbiamo bisogno di terra ucraina».

A spegnere gli entusiasmi ci ha pensato il Wall Street Journal: «La guerra in Ucraina rischia di diventare un conflitto di anni perché nessuno dei due contendenti ha obiettivi chiari e raggiungibili». Per il quotidiano di New York, Zelensky punta a ripristinare l'integrità territoriale, ma deve fare i conti con i limiti del sostegno occidentale. L'Ucraina inoltre sembra a corto di opzioni nella controffensiva, definita cruciale per riconquistare una significativa parte del territorio occupato, rincara la dose il Washington Post, aggiungendo che «l'incapacità di Kiev di mostrare successi sul campo di battaglia alimenta i timori di una impasse nel conflitto e di una possibile erosione del sostegno internazionale». Zelensky ribatte: «Se andiamo a rilento è perché mentre stavano aspettando l'assistenza militare dei partner, gli occupanti minavano territori e costruivano fortificazioni». L'Institute for the study of war sottolinea invece «progressi significativi vicino al confine tra le regioni di Donetsk e Zaporizhzhia che potrebbero consentire di operare in aree meno minate della linea di difesa russa, favorendo un'avanzata più rapida».

Non potendo ancora disporre degli F-16, Kiev continua i suoi blitz sul territorio russo con i droni. Uno proveniente da sud si è spinto verso Mosca durante la notte, ma è stato abbattuto sopra Stupinsky, 80 km a sud della capitale. Gli aeroporti di Domodedovo e Vnukovo hanno sospeso per qualche ora arrivi e partenze. Un altro velivolo senza pilota si è schiantato sul tetto dell'edificio della stazione ferroviaria di Kursk, capoluogo dell'omonima regione russa che confina con l'oblast ucraino di Sumy. Cinque persone sono rimaste ferite. Due droni sono stati neutralizzati mentre tentavano di attaccare Rostov, e altri tre Belgorod. In un ennesimo raid è stata colpita la base aerea di Soltsy (Novgorod), e due aerei strategici Tu-22M3 danneggiati.

Nel 543esimo giorno di combattimenti gli invasori hanno bombardato 79 volte la regione di Kherson. A Kupiansk due civili hanno perso la vita, altre 2 vittime a Kharkiv. Il segretario di Stato americano Blinken ha condannato il bombardamento di sabato su Chernihiv, definendolo «l'ennesimo orribile attacco contro civili innocenti». Il bilancio finale è di 7 morti e 148 feriti.

La Russia mantiene cinque navi da guerra in assetto da combattimento nel Mar Nero, tra cui una armata con 4 missili Kalibr.

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