Ridurre il personale delle banche in Italia è un processo «ineludibile ma non è l'unica risposta a una tecnologia e a mercati che cambiano», ha detto ieri in un'intervista il direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi. Sottolineando come l'obiettivo prioritario di via Nazionale sia quello di trovare soluzioni che preservino la stabilità finanziaria.
Missione complicata guardando agli ultimi dati diffusi ieri proprio dall'istituto centrale. Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze bancarie - tenendo conto delle discontinuità statistiche ma senza correggere per le cartolarizzazioni e le altre cessioni - è stato pari allo 0,5 per cento (1,1 per cento a giugno). Tenendo conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è stato a luglio del 12,7 per cento come nel mese precedente.
In termini assoluti le sofferenze per settore di attività economica dei residenti in Italia, spiega la Banca d'Italia, registrano un ammontare di 198,26 miliardi di euro, dai 197,902 di giugno. Il dato è migliore di quello di gennaio, 202 miliardi, ma rispetto ad esempio al 2013, l'aumento è considerevole, poiché si era a soli 155 miliardi.
All'interno del Supplemento al Bollettino statistico «Moneta e banche» di Bankitalia si legge anche che a luglio il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 4,9 per cento (3,4 per cento a giugno). La raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 10,6 per cento su base annua (-11,8 per cento nel mese precedente). I prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una crescita su base annua dello 0,4 per cento (0,6 per cento a giugno). Come nel mese precedente i prestiti alle famiglie sono cresciuti a luglio dell'1,4 per cento sui dodici mesi; quelli alle società non finanziarie sono diminuiti su base annua dello 0,5 per cento (-0,1 per cento a giugno).
I tassi d'interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l'acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,44 per cento (2,55 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all'8,02 per cento (8,09 nel mese precedente).CC
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