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L'ultima boutade della Boldrini sul ministero della Sovranità alimentare

Tra il serio e il faceto, Laura Boldrini si chiede: "Metteranno fuori legge l'ananas?". Ma dimostra di non aver chiaro il concetto di "sovranità alimentare"

L'ultima boutade della Boldrini sul ministero della Sovranità alimentare

Da ieri, la sinistra è in crisi perché Giorgia Meloni, oltre ad aver annunciato ufficialmente i nuovi ministri, ha anche annunciato il cambiamento del nome di alcuni ministeri, tra i quali quello dell'Agricoltura. Il nuovo premier ha deciso che durante la sua legislatura assumerà il nome di ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare guidato da Francesco Lollobrigida. Un concetto ben definito che sfugge alle logiche della sinistra, che da ieri si diverte con battute e ipotetici richiami al Ventennio e all'autarchia alimentare, ignorando che si tratta di due concetti molto diversi. Tra chi sembra non aver capito il senso di "sovranità alimentare" c'è anche Laura Boldrini. Ma non solo.

Va fatta una premessa a favore della comprensione della sinistra, che tra una battuta e l'altra si sarebbe forse potuta informare sul fatto che se si deve trovare un copyright per il nome di questo ministero, questo va ricercato in Francia. Ebbene sì, Elisabeth Borne, nominata da Emmanuel Macron primo ministro di Parigi il 16 maggio scorso, ha infatti attribuito al dicastero dell'Agricoltura le competenze sulla "sovranità alimentare" e ha indicato come ministro Marc Fesneau. E quello di Emmanuel Macron non può certo essere definito come un governo di destra.

Ma la sinistra questo non lo sa, o lo ignora, e quindi da ieri si spertica per trovare un nuovo modo per attaccare il neo-formato governo Meloni. "Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare… Che vuol dire? Metteranno fuori legge l'ananas?", ha scritto l'ex presidente della Camera, in quella che (si spera) voleva essere una battuta ma che fa emergere con forza la scarsa conoscenza dei temi fondanti di un così ampio settore, elemento chiave per l'economia e la società del Paese. Forse voleva stare sull'onda dei post che da ieri popolano i social ma, da un'esponente politica ed ex rappresentante delle istituzioni ci si aspetterebbe qualcosa di più.

A dimostrazione di quanto poco la sinistra conosca l'argomento, arrivano le parole di Carlin Petrini, il fondatore di Slow Food, intervistato da la Repubblica: "Quello della sovranità alimentare è un concetto fondamentale per ogni comunità nazionale, regionale o locale. Un concetto su cui scommettono tutti i movimenti agricoli del mondo. Un ministero così avrebbe dovuto farlo un governo di sinistra".

Parole chiare, concise e definite che mettono alla berlina l'ideologia e l'ossessione della sinistra per qualcosa di inesistente, da ricercare anche (e soprattutto) dove non esiste.

Francesco Lollobrigida, che di questo ministero è il nuovo titolare, ha spiegato da dove nasce la nuova nomenclatura: "Non è inedito ce l'hanno anche in Francia e sono quelli che hanno difeso meglio i loro prodotti quindi riteniamo sia completamente in linea con la vocazione che avremo anche noi, difendere i nostri prodotti".

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