L'ultima follia della manovra Stangate anche le gondole

Nella finanziaria spunta l'Iva al 5% per il trasporto via acqua. Retromarcia su web imposta e bed & breakfast

Archiviato il balzello sui cani non sterilizzati, sospesi la web tax e il giro di vite burocratico sugli Airbnb, spunta l'imposta sulle gondole e i vaporetti. Tra gli emendamenti alla legge di Bilancio approvati ieri dalla commissione Bilancio della Camera, è spuntata l'Iva al 5% sui servizi di trasporto marittimo, «lacuale, fluviale e lagunare», compresa la tradizionale barca di Venezia. Tutto il settore fino a oggi non pagava Iva. Un'eccezione rispetto al trasporto locale su gomma e ferro, che paga regolarmente l'aliquota al 10%.

L'esenzione dei trasporti via acqua è ufficialmente venuta meno a causa di una procedura di infrazione europea. Ma, osservavano ieri addetti al settore, è anche vero che su questo settore ogni Stato europeo fa come gli pare. A ispirare l'emendamento pare siano state piuttosto alcune aziende di trasporto privato, in particolare della Sicilia, che hanno costi di esercizio alti e possono sfruttare al massimo l'unico vantaggio che può dare l'Iva su biglietti, cioè la compensazione dei pagamenti Iva, con l'imposta pagata sugli acquisti.

L'Iva non fa invece comodo all'unico Comune che fa ampio ricorso al trasporto marittimo urbano (la norma riguarda i servizi entro la città o fino a un massimo di 50 chilometri dal territorio), cioè Venezia. Le aziende di trasporto locale della città lagunare hanno minori possibilità di compensare l'Iva, visto che hanno soprattutto costi di personale al quale non si applica l'imposta sul valore aggiunto.

Possibile quindi che l'Iva si traduca in un rincaro del biglietto. In teoria l'emendamento prevede che il 5% di imposta sia incorporato nel prezzo del biglietto. Ma le singole aziende potrebbero essere tentate di decidere un rincaro. Hanno la possibilità di farlo e, soprattutto, possono farlo le gondole, che dalla compensazione Iva non hanno nessun vantaggio.

Tra le novità di ieri, il governo ha presentato il decreto con la decontribuzione per le assunzioni al Sud. Vengono stanziati 530 milioni di euro per abbattere totalmente i contributi sui nuovi contratti nel Mezzogiorno. Provvedimento lasciato fuori dalla manovra, viene coperto dai fondi europei del Programma operativo nazionale riguardante i Sistemi di politiche attive per l'occupazione. Scelta a rischio. L'Europa potrebbe rigettare una misura che avvantaggia solo un'area del Paese. Senza contare che la decontribuzione nella precedente versione non ha dato gli effetti sperati e ha semmai drogato il mercato del lavoro.

Tra gli emendamenti del governo presentati ieri, lo sblocco di 100 milioni di euro che l'Inail potrà impiegare per l'edilizia scolastica. È il vecchio piano per costruire edifici scolastici a risparmio energetico. «Se si investe nell'edilizia scolastica è un bene, l'importante è che si esca dalla logica degli annunci e si inizi a costruire veramente», ha commentato Pino Turi, segretario generale della Uil scuola.

Il governo è orientato ad alleggerire il peso della manovra sugli enti locali.

L'esecutivo ha messo tre miliardi di euro destinati a ridurre i tagli agli enti locali per il 2017, ha annunciato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Sulle pensioni, il governo sta lavorando per introdurre delle modifiche alla manovra per estendere l'istituto di Opzione donna e ampliare l'accesso all'ottava salvaguardia per gli esodati.

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