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L'ultimatum del Pd ai 5 Stelle: "Ora il Mes e via i decreti Sicurezza"

I dem approfittano del risultato delle Regionali per imporre l'agenda di governo ai grillini. E spunta l'ombra del rimpasto: "Dipende da Conte"

L'ultimatum del Pd ai 5 Stelle: "Ora il Mes e via i decreti Sicurezza"

Dal Pd arriva un avviso chiarissimo al Movimento 5 Stelle: ora l'esecutivo deve cambiare passo. E deve farlo tenendo in considerazione il risultato elettorale delle Regionali, che ha visto i dem confermarsi come prima forza della coalizione di governo. Una situazione che ovviamente ha spinto Nicola Zingaretti a piantare i primi paletti relativi al fondo salva-Stati e ai decreti Sicurezza: il segretario del partito di via Sant'Andrea delle Fratte ha usato parole che non lasciano spazio a libere interpretazioni e che sanno tanto di ultimatum ai pentastellati, i quali dovranno fare i conti con l'ennesima figuraccia collezionata in occasione delle consultazioni territoriali.

Il presidente della Regione Lazio, intervenuto ai microfoni di La7, ha annunciato che verrà chiesto di inserire l'investimento sanitario finanziato con i soldi del Meccanismo europeo di stabilità nel pacchetto della svolta, visto che lo considera una linea di finanziamento molto vantaggiosa che farebbe risparmiare l'Italia: "Il presidente del Consiglio ha detto che discuterà il Parlamento. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti". Da vedere quale sarà la reazione dei grillini: si piegheranno al pressing degli alleati oppure sposeranno la linea della coerenza e metteranno in discussione la stabilità del governo?

"Via i dl Sicurezza"

Nel gioco di forza non poteva mancare la linea dura contro i decreti Sicurezza che portano la firma di Matteo Salvini, il cui smantellamento è stato rimandato dopo le elezioni poiché avrebbe potuto compromettere l'esito a favore del centrodestra. Nei cassetti c'è già un accordo raggiunto tra le forze di maggioranza. "Sui decreti Salvini, che io non chiamo sicurezza, c'è un accordo: ora vanno assolutamente approvati. C'è stato un duro lavoro, di cesello politico, di confronto. Penso che ora sia giunta il momento e si possa fare", ha avvisato Zingaretti.

Il segretario del Pd infine ha toccato anche la questione relativa al rimpasto: in questi giorni si era parlato di questo scenario, ma tutti hanno sempre voluto smentire le voci di corridoio. La posizione del leader dem non è stata chiara: "Non lo so, dipende dal presidente del Consiglio". Anche se va detto che comunque si è schierato contro, con la scusa della gestione dei fondi che arriveranno dall'Europa: "Ora la priorità è quella di spendere bene i miliardi. Tutti abbiamo una grande missione, cioè quello di realizzare le promesse e quello che ci siamo detti, con umiltà rimboccarci le maniche e spendere presto e bene le risorse".

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