Milano - L'ottimismo, il lavoro, gli annunci sulle tasse che «scenderanno ancora», l'impegno sulle risorse da destinare a ricerca e innovazione. A Milano Matteo Renzi ai Laboratori della Scala ha inaugurato la settimana della moda e al museo della Scienza e della tecnologia ha presentato il «Piano nazionale dell'industria 4.0». Il «4.0» del piano fa riferimento alla quarta rivoluzione industriale: il governo italiano promette che farà la sua parte. Il documento, presentato dal ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda contempla investimenti sull'innovazione tecnologica ma anche obiettivi sull'istruzione scolastica e le infrastrutture, come la banda larga. Prevede di attivare 24 miliardi di investimenti privati su tecnologie, ricerca e sviluppo, accompagnati da 13 miliardi di impegno pubblico sotto forma di incentivi come «iperammortamenti» e aumento dei crediti d'imposta alla ricerca. Palazzo Chigi punta all'aumento degli studenti universitari di 200mila unità, al raddoppio degli iscritti agli istituti tecnici superiori, infine sogna 1.400 dottorati di ricerca e 3.000 manager specializzati. Questo piano dell'industria «4.0», Renzi e Calenda lo presenteranno in «tournée» fra università e centri di ricerca: «Andremo al Sant'Anna di Pisa poi al Sud, a Napoli per la Federico II, a Bari e a Palermo».
Fra Laboratori della Scala e Sant'Ambrogio, Milano resta il cuore della «narrazione» ottimista di Renzi. Il premier, che ha già visitato la città pochi giorni fa e ha in agenda la partecipazione all'assemblea di Assolombarda il 10 ottobre, descrive un Paese che scommette sul futuro. Dispensa fiducia, Renzi, spiega che si deve scegliere: «Dalla parte della paura o del coraggio». E alla platea di industriali che lo ascolta nella sala più bella del museo, guidata dal presidente degli industriali milanesi Gianfelice Rocca, il premier assicura che l'Italia, per il governo, ha «un futuro straordinario». «L'Italia non sia gigantesca patria dei ricordi. Viva Milano e viva l'Italia», così Renzi ha salutato gli industriali. Tre ore prima era arrivato in Largo delle Culture per il pranzo di inaugurazione della settimana della moda, un evento cruciale per Milano: 71 show, 90 presentazioni e 31 eventi. Prima di entrare, il presidente del Consiglio aveva scherzato con i fotografi sul suo viaggio a New York e sulla Fiorentina. Al pranzo c'era anche il sindaco Beppe Sala ma soprattutto stilisti e imprenditori come Giorgio Armani, Lavinia Biagiotti, Renzo Rosso di Diesel, Mario Moretti Polegato di Geox e tanti altri.
Parlando dei numeri positivi del settore, «Re Giorgio» ha scherzato: «Siamo dei ragazzi che ci diamo molto da fare, questo ha iniziato a essere una verità negli anni Settanta e continua ad esserlo» e «mi fa piacere sentire che questa storia avrà un seguito». Arrivato pochi minuti dopo di Renzi ai Laboratori della Scala, Armani però non ha pranzato col premier: «Non mi fermo - ha detto - io vado a lavorare».
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