Cambia qualcosa nel panorama politico italiano. Nulla di clamoroso, ma secondo l'ultimo sondaggio realizzato da Swg per il telegiornale di La7, ci sono delle novità. Andiamo a raccontarle.
Il primo partito italiano è sempre e comunque la Lega di Matteo Salvini, che si mantiene saldamente in testa nelle intenzioni di voto degli italiani con il 32,3%. Ma l'istituto demoscopico registra una piccola flessione del Carroccio rispetto alla scorsa settimana: la compagine leghista perde l'1,1% e scende dal 33,3% al 32,2%.
Alle spalle dei leghisti ecco il Partito Democratico. Per Nicola Zingaretti & Co ci sono buone notizie: per la prima volta dopo diverso tempo – almeno per le rilevazioni di Swg – il Pd torna a navigare sopra la soglia del 20%. I dem, infatti, prendono un punto in sette giorni e salgono al 20,7 (dal 19,7% dell'ultima analisi),
Terza piazza per il Movimento 5 Stelle, che almeno in questo sondaggio sembra essere riuscito a tamponare l'emorragia di consensi. I pentastellati attualmente guidati dal reggente Vito Crimi riescono a guadagnare un decimo di punto, arrivando al 14% tondo-tondo delle preferenze.
Ottime indicazioni, invece, per Giorgia Meloni. Già, perché Fratelli d'Italia continua a salire negli indici di gradimento: rispetto alla stima di inizio febbraio, FdI prende lo 0,6% e sfiora l'11%: 10,8%.
Dall'indagine demoscopica condotta da Swg vi sarebbe una flessione (-0,9%) di Forza Italia, che calerebbe al 5,4%. Ciò detto, sommando la dimensione elettorale degli azzurri di Silvio Berlusconi ai numeri di Fratelli d'Italia e della Lega, il centrodestra "a tre punte" sarebbe capace di sfiorare il 50% dei consensi: la somma aritmetica dei tre partiti dà infatti come somma il 48,4%.
Non ci sono invece "grandi" notizie per Italia Viva, visto che il partito fondato e guidato da Matteo Renzi non riesce proprio a convincere l'elettorato italiano: i renziani, infatti, seppur in crescita di un decimo di punto percentuale, non vanno oltre il 4,2%. Si tratta di un dato che non permetterebbe a Iv di entrare nel Parlamento alle future elezioni politiche, qualora fosse approvata una legge elettorale con una soglia di sbarramento del 5%.
Alle spalle della compagine dell'ex presidente del Consiglio, chiede strada Azione di Carlo Calenda: il partito europeista, progressista e centrista guadagna qualcosina (per l'esattezza lo 0,2%) e si porta al 2,8% delle intenzioni di voto. Stessi numeri per Sinistra Italiana-Articolo Uno. I Verdi si mantengono sopra il 2% (2,1%), mentre +Europa di Emma Bonino è esattamente al 2.
Quindi, Cambiamo! di Giovanni Toti: +0,1% e 1,2% dei fanta-voti.Ultimo, ma non per importanza, il dato – in crescita del 3% (non poco…) – di chi non si esprime: chi non risponde, è indeciso o dice che non voterà rappresenta il 39% del campione.
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