L'ultimo "studio" dell'Albanese: "Italia complice del genocidio"

Nel suo nuovo report la relatrice speciale Onu spara su Roma, Berlino e Washington. Oltre a lei altri "esperti" nelle Nazioni Unite dimostrano di essere ultrà anti-Occidente

L'ultimo "studio" dell'Albanese: "Italia complice del genocidio"
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Il nuovo report pubblicato dall'Onu intitolato "Genocidio di Gaza: un crimine collettivo" scritto dalla relatrice speciale Francesca Albanese torna a porre una questione sull'imparzialità delle Nazioni Unite e dei suoi consulenti alla luce di posizioni che sembrano più animate da finalità politiche che oggettive.

Già il titolo del report dell'Albanese con l'utilizzo del termine "genocidio" potrebbe aprire un ampio dibattito ma l'aspetto più incredibile è l'accusa a Stati Uniti, Germania e Italia di essere "complici del genocidio" poiché: "il genocidio in corso a Gaza è un crimine collettivo, sostenuto dalla complicità di Stati terzi influenti che hanno permesso violazioni sistematiche e prolungate del diritto internazionale da parte di Israele. Incorniciata da narrazioni coloniali che disumanizzano i palestinesi, questa atrocità trasmessa in diretta streaming è stata facilitata dal sostegno diretto, dall'aiuto materiale, dalla protezione diplomatica e, in alcuni casi, dalla partecipazione attiva degli Stati terzi".

La tesi dell'Albanese è che dopo il 7 ottobre ci sia stato un "sostegno militare, politico ed economico di alcuni Stati terzi" a Israele legittimando così le azioni del governo Netanyahu, da qui l'accusa di complicità. Nel caso dell'Italia riguarda la fornitura di armi "continuata, nonostante l'aumento delle prove di genocidio, con Stati Uniti, Germania e Italia tra i maggiori fornitori". Accusare uno stato di "complicità" in un genocidio in un documento ufficiale dell'Onu è qualcosa di molto grave e, farlo nei confronti dell'Italia, pone una questione sull'oggettività dei giudizi espressi dagli esperti delle Nazione Uniti.

Il Giornale ha cercato di ricostruire i profili di alcuni dei principali relatori speciali e il quadro che ne è emerso è tutt'altro di figure oggettive e super partes.

Il profilo Twitter di Obokata Tomoya, relatore speciale sulle forme contemporanee di schiavitù, è un profluvio di condivisioni e attacchi all'Occidente, Israele e a favore dei migranti. Già pochi giorni dopo il 7 ottobre, il 12 ottobre 2023, ha equiparato Israele ad Hamas scrivendo: "Gli attacchi indiscriminati contro i civili da parte di Hamas e Israele costituiscono crimini di guerra: dichiarazione degli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani". In un'intervista il 10 luglio 2024 ha puntato il dito contro l'Italia affermando che "il 40% dei migranti nel settore agricolo italiano sono lavoratori irregolari" e, riferendosi a Gran Bretagna, Italia, Canada, ha aggiunto: "questi ricchi Paesi occidentali dipendono dai lavoratori migranti, ad esempio, nell'agricoltura, nell'edilizia e in altri".

Michael Fakhri, relatore speciale sul diritto al cibo, durante una diretta del 13 novembre 2024 sulla BBC ha affermato "posso parlare in relazione alla complicità americana. Gli americani continuano ad ignorare i fatti (). I politici stanno scegliendo di continuare a fornire armi ad Israele. Questo rende gli Usa complici di genocidio".

Ha fatto peggio il suo collega Ben Saul, relatore per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, che il 3 ottobre ha scritto sui social: "La guerra del Presidente Trump contro i narcoterroristi è palesemente illegale secondo il diritto internazionale: il presidente dovrebbe essere indagato e processato per omicidio".

La relatrice speciale diritti umani e cambiamenti climatici Onu Elisa Morgera ha invece invocato una "transizione climatica giusta, radicale e basata sui diritti" nel suo rapporto su "Defossilizzazione urgente, efficace e trasformativa delle nostre economie".

Dalla delegittimazione dell'Occidente all'odio anti

Israele, dal green ai migranti, l'agenda dell'Onu che dovrebbe essere imparziale è invece animata da una precisa direzione ideologica rappresentata alla perfezione dai profili e dagli interventi dei suoi relatori speciali.

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