Grillo spara su Renzi e Salvini, ma non chiude al grande inciucio

Il doppio gioco: attacca l'"Avvoltoio" e lo "Sceriffo", però briga per evitare in ogni modo nuove elezioni

Grillo spara su Renzi e Salvini, ma non chiude al grande inciucio

È tornato ancora una volta a parlare e sempre con lo stesso metodo che è quello di non farsi capire. Al terzo giorno di crisi è arrivato il secondo messaggio di Beppe Grillo mai presente come in queste ore in cui il suo Movimento lotta per sopravvivere. Dopo il post «La coerenza dello scarafaggio» in cui apriva qualsiasi scenario pur di scongiurare le elezioni che chiede Matteo Salvini, il fondatore del M5s ha provato ieri a precisare le condizioni per un possibile governo con il Pd e dunque indirizzare i negoziati in corso.

Il comunicato, apparso sul suo blog, ha come titolo «Volano gli avvoltoi» ed è scritto nuovamente con una terminologia che in linguistica sarebbe chiamata lingua furbesca. E infatti come se fosse un codice accessibile solo a una stretta cerchia, Grillo ricorre ancora a metafore difficili da sciogliere per il singolo attivista, ma dal significato afferrabile per i parlamentari che attendono di capire cosa fare. Il testo si apre con la sua firma «dell'elevato consigliere supremo» e lascia intendere che ne seguiranno altri con regolarità. Grillo attacca ancora Salvini che chiama non «capitano» ma bensì «sceriffo», («Lo sceriffo è in fuga dalla città, attraversa a gran velocità gli stati del sud accolto da un oceano di fischi»). Fa riferimento alla tappa di Salvini a Catania e alle contestazioni che sono seguite. Poche righe dopo l'insulto è rivolto a Silvio Berlusconi a cui il leader della Lega avrebbe chiesto aiuto attraverso l'intervista pubblicata ieri su Il Giornale, («Senza passare dal suo ufficio, è in corsa a chiedere mezzi all'ex cavaliere disarcionato (del porco non si butta via niente)»).

La parte che ha lasciato tuttavia perplessi molti riguarda quelli che Grillo definisce gli «avvoltoi persuasori». Chi sono? Si racconta che Grillo non abbia particolarmente apprezzato commenti come quello di Lucia Annunziata, direttrice dell'Huffington Post, che ha definito Grillo e Matteo Renzi «Due Scilipoti qualunque». Così come non apprezza chi vedrebbe in Renzi l'interlocutore ufficiale per uscire dalla crisi e formare un nuovo esecutivo. La posizione di Grillo non sarebbe quella di cercare un accordo con il solo Pd, ma uno di natura più ampia e che finisca per impegnare più partiti. In pratica, diffida i suoi dal perdere la testa e accelerare in una fase in cui bisognerebbe attendere. Da qui il passaggio nel post contro coloro che «invece di aspettare la fine cercano di convincerti che è già avvenuta. Non sono elevati, non volano neppure. In realtà strisciano veloci fra gli scranni: ma è soltanto un'illusione, nient'altro che un'illusione dovuta alla calura»). Tra i non elevati l'allusione è ancora a Renzi che non è il segretario in carica del Pd - appunto «elevato» e scelto dal partito - e quindi inadatto per intavolare una trattativa.

Il comunicato si chiude infatti con l'invito a riflettere e a lasciare consumare tutti i passaggi parlamentari previsti, («Quando queste defezioni e quelle allucinazioni saranno

passate basta farsi trovare uniti e parlare unicamente con gente elevata e non in caduta libera»). Per chi vuole invece conoscere il futuro del paese, basta farsi trovare su un blog e ascoltare gli oracoli di uno spettinato.

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