M5s a rischio terremoto: i più votati alle parlamentarie  verso il flop

I nomi che hanno ricevuto più preferenze alle Parlamentarie rischiano di non vedere proprio Camera e Senato: saranno soppiantati dagli intoccabili di Conte

M5s a rischio terremoto: i più votati alle parlamentarie  verso il flop

I nomi che hanno ricevuto più preferenze alle Parlamentarie rischiano di non vedere proprio Camera e Senato, soppiantati dagli intoccabili di Giuseppe Conte e anche dallo stesso premier che ha scelto di presentarsi in ben quattro regioni: Lombardia, Campania, Puglia e Sicilia. I più votati sono così finiti in fondo alle liste. Un chiaro esempio di cosa sta succedendo lo si può avere dando un’occhiata alle liste capitoline, dove Angela Salafia (1.402 clic su SkyVote) e Marco Bella (1.139 voti) sono stati rispettivamente sorpassati dal professore accademico Livio De Santoli e dal notaio Alfonso Colucci.

Malumori nelle chat

Brutto risveglio anche per la più votata del Lazio, l'uscente Francesca Flati che ha intascato quasi 1.695 preferenze, e che dovrà lasciare la strada a Francesco Silvestri. Seppur amareggiata, ha ammesso: “Certo, mi spiace. Sarebbe stato bello essere capolista. Il listino di Conte è una novità, ma è stato votato. Ora è il momento di lavorare ascoltando i cittadini”. Anche i fedelissimi della ex sindaco di Roma, Virginia Raggi, che sono finiti supplenti o nel peggiore dei casi manco ci sono, non hanno nascosto i loro malumori nelle chat, pur senza arrivare al punto di ritirarsi.

Discorso diverso per il molisano Nicolino Di Michele che, dopo essere slittato al secondo posto, ha affermato di non avere più la voglia, e soprattutto lo spirito, per affrontare una campagna elettorale. Anche un altro votatissimo sulla Piattaforma, il vice della commissione d'inchiesta che si occupa della morte di David Rossi, Luca Migliorino, è finito al terzo posto. Ha preferito però non rilasciare dichiarazioni in proposito. Paolo Trenta, fratello dell'ex ministro della Difesa Elisabetta e scivolato nella lista dei candidati supplenti per il Senato nel Lazio, non ha condiviso la decisione di candidare nella sua Regione il triestino Stefano Patuanelli: "Sono scelte del capo politico, il Lazio non manca di nomi che avrebbero meritato di essere collocati al posto di Patuanelli, spero non sia una scelta di cui pentirsi", da affermato all'Adnkronos.

Vincono i fedelissimi di Conte

Ma le elucubrazioni dei grillini, e di Conte in particolare, vanno oltre quello che la mente umana può pensare: nella stessa lista sono finiti infatti sia Federico Cafiero De Raho, ex procuratore antimafia, che Riccardo Tucci, imputato per frode fiscale. A conti fatti comunque, chi ha davvero la possibilità di vedere Camera e Senato non solo in cartolina sono proprio i 15 intoccabili del premier grillino, dato che per gli altri, dal secondo piazzamento in giù, le percentuali di probabilità sono praticamente nulle. A questo punto ci si chiede quindi a cosa serva votare se poi i giochi vengono comunque fatti da Conte. Probabilmente a cercare di salvare le apparenze, male, e a fingere che ci sia una sorta di democrazia interna, cosa non vera.

L’Associazione Rousseau non è stata certo tenera con il premier, sottolineando il fatto che "più che Parlamentarie quelle del partito di Conte dovrebbero essere definite le 'Comparsarie'.

Scegliendo i capilista e usando il giochino delle pluricandidature Conte ha, infatti, nominato direttamente tutti coloro che entreranno in parlamento rendendo il voto degli iscritti un esercizio di stile utile solo a individuare le persone che faranno da comparse per comunicare una democrazia interna che, in realtà, non esiste".

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