Politica

"Milano-Cortina sono le Olimpiadi del cemento". Il M5S torna il 'partito del No'

La senatrice pentastellata Orietta Vanin rispolvera lo slogan che Virginia Raggi utilizzò nel 2016 per bocciare le Olimpiadi a Roma e si scaglia contro il governo Draghi, sostenuto fino a ieri anche dai grillini

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Lo chiameremmo volentieri Movimento 5 No, ma il problema è che i grillini sono arrivati nel corso degli anni a bocciare talmente tante idee che i loro no sono diventati centinaia.

Si sono presentati sulla scena politica con l'intenzione di bloccare tutte le grandi opere in fase di discussione o con cantieri già avviato come la Tav Torino-Lione, il gasdotto Tap, il Terzo valico, diventato ancora più urgente dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Ma anche strade, sottopassi, piste di aeroporto, ferrovie urbane, metropolitane, ponti, termovalorizzatori. E grandi eventi come le Olimpiadi a Roma nel 2024, a cui l'ex sindaco della Capitale Virginia Raggi rinunciò nel 2016 evitando di presentare la candidatura (che aveva ottime chance), per dire "no alle Olimpiadi del mattone".

Ora, dopo 6 anni, alcune delle opere boicottate a chiacchiere dai grillini sono state ultimate. E, addirittura come nel caso del Tap, alcuni sponsor del "no" dell'epoca, Luigi Di Maio su tutti, col bronzo sulla faccia sono arrivati a rivendicarne l'utilità. Ma il richiamo dello slogan specie in campagna elettorale è troppo forte.

Così, la senatrice veneta grillina Orietta Vanin ha deciso di rispolverare l'almanacco e di riproporre quel raggiano "Olimpiadi del mattone" per formulare una perifrasi: "No alle Olimpiadi del cemento". Il riferimento, in questo caso, è ai Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina del 2026.

Dall'alto del suo diploma presso il liceo artistico e della sua cattedra di insegnante di storia dell'arredamento e dell'abbigliamento presso il Centro di formazione professionale della Città metropolitana di Venezia, la senatrice Vanin in base ai parametri grillini ha tutte le carte in regola per poter parlare di infrastrutture, appalti, grandi eventi, edilizia: cioè zero.

Ma i 5 Stelle erano nel governo

Eppure sul blog di Beppe Grillo ha tuonato contro le Olimpiadi che secondo lei sarebbero dovute essere attente all'ambiente, sostenibili, diffuse e low cost e invece, scrive: "Un po' alla volta e quasi in sordina, si è assistito (soprattutto durante il Governo Draghi) a leggi e decreti-legge (da ultimo il dl Aiuti-bis per 400 milioni di euro) - che - Hanno portato l'importo economico a carico dello Stato a oltre 2 miliardi - nonché - A un progressivo ampliarsi degli interventi di nuova edificazione".

Tra questi, Vanin indica la "realizzazione della nuova pista da bob di Cortina d'Ampezzo (perché di realizzazione ex novo si tratta, con demolizione e successiva ricostruzione della storica pista 'Eugenio Monti'), al posto della rifunzionalizzazione della pista di Cesana Pariol, impiegata nei Giochi olimpici di Torino 2006 e costata, all'epoca, 110 milioni di euro".

Ma non solo, perché la lista snocciolata dalla Vanin è praticamente infinita: "La copertura dell'impianto per il pattinaggio di velocità di Baselga di Piné (TN) 'Ice Ring Oval' (quando poteva essere impiegata l'Arena Civica di Milano); il villaggio olimpico di Fiames (BL) in area a rischio idrogeologico; il palazzetto dello sport PalaItalia nel quartiere milanese di Santa Giulia; l'ampliamento di due bacini artificiali a Cortina per produrre neve da sparare sulle piste; il nuovo impianto a fune di Socrepes (BL); la realizzazione di tutta una serie di strade che, molto probabilmente, saranno ultimate ben oltre il 2026 (come le Varianti di Cortina, Longarone, Lecco-Bergamo e la Tangenziale di Bormio)".

Il tutto, conclude, condito dal suo pezzo forte, la tutela del green. In questo senso invece i Giochi sarebbero inadeguati poiché "trasparenza e controlli su impatto ambientale sono ai minimi termini". Un disastro insomma, aggravato dall'esecutivo Draghi di cui un Ministero come quello alle Politiche agricole alimentari e forestali è stato affidato a un grillino, Stefano Patuanelli, un sottosegretariato come quello a Infrastrutture e Trasporti è stato affidato a un grillino, Giancarlo Cancelleri, un ministero come quello dei Rapporti col Parlamento (quindi anche con i senatori come lei) è stato affidato a un grillino, Federico D’Incà e un intero Ministero, quello alla Transizione Ecologica, è stato istituito su spinta proprio del Movimento 5 Stelle (gestito da un "tecnico" apprezzato dai grillini come Roberto Cingolani e con la grillina Ilaria Fontana come sottosegretario).

Un disastro insomma, quello di Milano-Cortina, che se fosse stato per il Movimento 5 Stelle non si sarebbe proprio mai organizzato, e che, essendo stato ottenuto per qualche ragione, è stato mal gestito e addirittura secondo il M5S peggiorato dal governo Draghi, con la partecipazione straordinaria, e a questo punto inconsapevole, proprio del M5S.

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