Macellaio scopre il ladro in casa. Lo uccide a coltellate. Fermato

Il proprietario dell'abitazione è stato arrestato per omicidio. Il corpo abbandonato dai complici davanti all'ospedale

Macellaio scopre il ladro in casa. Lo uccide a coltellate. Fermato
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C'è un tentativo di rapina finito in tragedia messa a segno da un gruppo di catanesi in trasferta a Reggio Calabria dietro alla morte del trentenne Alfio Stancapiano, abbandonato dai complici nel parcheggio dell'ospedale Morelli dopo essere stato accoltellato dal proprietario della casa dove si erano introdotti. L'uomo, un macellaio di 48 anni residente a Rosario Valanidi, è stato arrestato. Sarebbe stato lui ad uccidere a coltellate il giovane sorpreso nella sua abitazione lunedì mattina mentre tentava di rubare con altri tre complici. I quattro avevano forzato la serratura di una porta laterale e stavano provando a raggiungere la camera da letto.

Nella colluttazione il macellaio ha ferito seriamente anche un secondo rapinatore, di 46 anni, che è comunque riuscito a scappare con gli altri due. Nella fuga i tre hanno trascinato via anche Stancampiano, ferito gravemente all'addome o forse già morto, lasciandolo poi davanti all'ospedale del capoluogo calabrese prima di raggiungere Villa San Giovanni con la Fiat Punto con al quale erano arrivati dalla Sicilia. Abbandonata l'auto nei pressi degli imbarcaderi delle navi traghetto, i tre hanno tentando di raggiungere Catania. Ma durante la fuga le condizioni del ferito si sono aggravate, tanto che i rapinatori hanno deciso di lasciare il complice, che aveva un'emorragia in corso, al Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina affinché venisse soccorso. L'uomo è stato ricoverato ed è piantonato dalle forze di polizia. Gli altri due invece hanno fatto perdere le proprie tracce. Gli inquirenti stanno lavorando a largo spettro per ricostruire la dinamica dell'accaduto ed accertare eventuali altre responsabilità. Non è chiaro infatti perché i quattro presunti rapinatori, da Catania, abbiano scelto proprio Rosario Valanidi, una frazione pre-aspromontana lontana dal centro cittadino, per introdursi nell'abitazione dell'uomo arrestato. Le indagini, coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Nunzio De Salvo, vogliono verificare se la vittima del colpo sia stata scelta su indicazione di qualche complice di quella zona e perché. I rapinatori cercavano qualcosa in particolare?

Nel frattempo l'abitazione e l'arma del delitto sono state poste sotto sequestro e messe a disposizione del Ris di Messina. Altri accertamenti della scientifica sono stati disposti sull'auto con la quale sono scappati i malviventi e su altri reperti sequestrati. Il proprietario della casa, P.

F., 50 anni, è stato sottoposto a fermo con le ipotesi di reato di omicidio e tentato omicidio. Per ora l'accusa è quella più grave, ma i magistrati dopo avere ricostruito i fatti potrebbero valutare la legittima difesa.

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