Parola d'ordine resistere. Anche se nessun francese avrebbe voluto sentirsela dire, Macron ha deciso: si chiude. La Francia abbassa le serrande. Il suo discorso alla nazione è un colpo al cuore: «Dobbiamo resistere ancora e vedremo la luce in fondo al tunnel. Coprifuoco dalle 19». Gli sforzi fatti fino ad ora non sono bastati, il 44 per cento dei pazienti in terapia intensiva ha ormai meno di 65 anni. Un dato che fa paura, e si deve correre ai ripari. La medicina oggi, aspettando l'immunità che garantirà il vaccino, è ancora una volta chiudersi in casa. Due settimane dopo le misure annunciate dal premier Jean Castex, il presidente francese Emmanuel Macron appare in diretta televisiva per comunicare ai francesi che non basta, bisogna dare un'ulteriore stretta: «Nei prossimi mesi dobbiamo fare uno sforzo supplementare, tutti insieme». La peggiore delle misure: chiusura delle scuole per tre settimane dopo aver ricordato di «avere riaperto le scuole per primi un anno fa e di averle tenute aperte da settembre a oggi». Ma «dobbiamo fermare il virus, e quindi adesso chiuderemo le scuole per tre settimane: asili, elementari, medie e licei». La prossima settimana, didattica a distanza; le due settimane successive, vacanza. Le università restano aperte per un giorno di corso la settimana. «Abbiamo fatto di tutto per prendere questa decisione il più tardi possibile, e quando non era più procrastinabile».
Nel discorso, l'inizio doveroso è il ringraziamento al personale medico, ricorda il fatto che «da un anno sono in prima linea, senza pausa», e annuncia che nelle prossime settimane i medici saranno aiutati con più letti negli ospedali e più risorse. Poi Macron annuncia che le misure già in vigore in sedici dipartimenti compresa Parigi si estenderanno in tutta la Francia: coprifuoco alle 19, smart working «lo strumento più efficace» sarà reso sistematico, i negozi chiusi, tranne quelli essenziali. Sembra un copione già letto eppure è l'unico rimedio per sconfiggere il male.
Macron si appella al buonsenso dei francesi e così chi vuole spostarsi in altre regioni potrà farlo in questo weekend di Pasqua. Nessuno lockdown come un anno fa: «L'irresponsabilità di qualcuno non deve andare a danno di tutti, facciamo la scelta della fiducia». L'autocertificazione sarà chiesta solo nei casi previsti nelle ore del coprifuoco.
A differenza di un anno fa però c'è una luce in fondo al tunnel, «una via di uscita di profila, il vaccino è efficace e i nostri anziani cominciano a essere protetti». La strategia ora è «avere più dosi possibili, anche producendole in Europa». Macron ammette ritardi, ma vuole mostrarsi ottimista e parla già di una possibile terza dose per tutti in autunno, quando bisognerà proteggersi dalle nuove varianti. «Vaccinare, vaccinare, vaccinare, senza pausa, senza feste, anche il sabato e la domenica». In totale, 250 mila persone dai medici ai farmacisti ai pompieri parteciperanno al rinnovato sforzo per accelerare la campagna di vaccinazione in 1.700 centri. «L'obiettivo resta lo stesso: da adesso alla fine dell'estate, tutti i francesi che desiderano vaccinarsi potranno averne la possibilità».
E a partire da metà maggio, «il Paese comincerà a riaprire. Fino ad allora, conto su di voi.
Avremmo potuto fare meglio, abbiamo commesso degli errori. È vero, ma abbiamo resistito, e abbiamo imparato a fare meglio». Macron chiede ai francesi un ultimo sforzo, «un'ultima mobilitazione per costruire un cammino di speranza verso una vita normale».
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