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La madre accusa: mandata allo sbaraglio. L'ombra dei grillini sulla ong Africa Milele

La fondatrice replica: "La mamma? Non aveva neanche il suo numero..."

La madre accusa: mandata allo sbaraglio. L'ombra dei grillini sulla ong Africa Milele

Africa Milele ha mandato Silvia Romano allo sbaraglio, nel villaggio kenyota di Chakama dove la cooperante milanese è stata rapita il 20 novembre 2018? È un'accusa nemmeno tanto velata che arriva da più parti, ma soprattutto dalla mamma della giovane che ieri, intercettata dal Tg3 durante un'uscita con il cane nelle strade del Casoretto, il quartiere milanese in cui vive la famiglia Romano, ha preso le distanze da Africa Milele, l'associazione diretta da Lilian Sora, donna che da un lato ha descritto Chakama come un luogo lontano da ogni pericolo, e che ha garantito che nel villaggio africano tutto era tranquillo e mai c'erano state minacce ma che poi garantisce di sapere chi ha «tradito» Silvia. La mamma di Silvia fa capire di sapere come sono andate le cose, anche se «non sono io l'ordine preposto per parlare di queste cose, c'è una procura che indaga e ci pensano loro, io non rilascio dichiarazioni sull'argomento». Per quanto riguarda un'eventuale conferenza stampa, «non facciamo niente perché Silvia ha la quarantena. Siamo qua, poi fra due settimane vedremo, non lo so, del doman non v'è certezza».

La fondatrice della ong Lilian Sora, 42 anni, marchigiana di Falcineto Castracane, a sua volta attacca i genitori di Silvia: «Suo papà non l'ho mai conosciuto, sono separati e io parlavo con la mamma, che non sapeva neppure dove si trovasse esattamente sua figlia in Kenya. Non avevamo i numeri l'una dell'altra, evidentemente Silvia non lo riteneva necessario. Strano, no? Se stavo zitta per rispettare il loro dolore dicevano che me ne infischiavo, se parlavo di Silvia mi dicevano di rispettare le indagini».

Ma anche la politica attacca Africa Milele. «A quel che ci risulta - scrive su Facebook Andrea Cangini, senatore di Forza Italia e portavoce di Voce Libera - la Africa Milele di Fano, fondata dalla moglie del deputato grillino Roberto Rossini, ha disapplicato i protocolli di sicurezza della Farnesina, ha indotto Silvia Romano ad operare in una zona considerata ad alto rischio, e infatti evitata da tutti i cooperanti, non ha comunicato al ministero degli Esteri la presenza in loco di una propria operatrice, non ha fatto seguire a Silvia Romano un corso di formazione né si è premurata di assicurarla per gli infortuni e le malattie. Non c'è dubbio: Silvia Romano è stata mandata allo sbaraglio».

La presa di posizione provoca la reazione di Rossini: «Mia moglie non ha fondato la onlus Africa Milele», dichiara in una nota il deputato. «È semplicemente un membro del direttivo dal 2014, mentre la onlus è stata fondata e opera dal 2012. Da quando Silvia è stata rapita la mia unica preoccupazione, anche da parlamentare, è stata quella di informarmi quotidianamente sulle sue condizioni. In merito ai rapporti tra Silvia Romano e la onlus in questione e alla gestione della stessa, non posso che confermare la mia totale estraneità».

I vertici della onlus erano stati al centro di verifiche nei mesi in cui la Romano è stata tenuta prigioniera. Non è escluso, hanno fatto trapelare fonti investigative, che le verifiche possano proseguire nelle prossime settimane.

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